Tap, il Comune cita una relazione del Noe per opporsi all'archiviazione
La procura ha chiesto la chiusura dei fascicoli, ma da Melendugno si richiama anche un'informativa dei carabinieri. Parola al gip
MELENDUGNO – Una informativa del nucleo operativo ecologico dei carabinieri sarà tra i punti cardine dell’opposizione del Comune di Melendugno e del Comitato No Tap alla richiesta di archiviazione del fascicolo sul cantiere per il gasdotto.
L’amministrazione guidata da Marco Potì contesta l’effettiva apertura nei tempi utili – metà maggio – indicati dall’autorizzazione unica concessa dal ministero dello Sviluppo Economico, ma per la Procura della Repubblica è tutto regolare così come è pacifica la non applicazione della direttiva Seveso – quella sul rischio degli incidenti rilevanti -: anche su questo aspetto, quindi, la magistratura inquirente non ritiene di dover andare avanti.
Nel prendere atto dell’orientamento della Procura, Comune e Comitato avanzano delle perplessità e lamentano la sconfessione delle stesse indicazioni ministeriali in sede di valutazione di impatto ambientale, ovvero la necessità di cantierizzare il pozzo di spinta per poter considerare avviati i lavori per l’infrastruttura.
In particolare, per quanto riguarda la quantità di gas presente nel terminale di ricezione dell’infrastruttura Tap indica 48,6 tonnellate, mentre il limite per l’applicabilità della Seveso è di 50. Una prossimità che agli stessi periti non è comunque sfuggita e che li porta a considerare di grande importanza il fatto che il valore sia poi quello effettivo in fase operativa dell’impianto e suggerire la presenza di un sistema di monitoraggio, e di allarme, anche per quanto riguarda la pressione del gas.
Sul secondo punto, quello del cantiere, Comune e Comitato fanno riferimento a una relazione dei carabinieri del Noe, inviati a giugno dal sostituto procuratore Angela Rotondano a verificare la situazione in agro di Melendugno, dove Tap ha avviato attività preliminari, quali i sondaggi archeologici e l’eventuale bonifica di materiale bellico, che il ministero dello Sviluppo Economico ha ritenuto essere sufficiente per considerare i lavori effettivamente in corso.
Esponenti della commissione del Comune di Melendugno sul progetto Tap informano di aver avuto accesso a quelle risultanze e ritengono, dal loro punto di vista, che non siano state prese nella dovuta considerazione: nel sopralluogo degli uomini dell'Arma non ci sarebbe stata alcuna attività lavorativa in corso in quel momento.