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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Visita al restauro di Cerrate e il programma in tutti i siti aperti dal Fai

Il 21 e 22 marzo è in programma in tutta Italia la manifestazione a cura del Fondo Ambiente Italiano. Come anticipato venerdì, i visitatori potranno accedere al complesso dell'abbazia, dove sono in corso lavori e scavi archeologici che hanno portato ad importanti scoperte

LECCE - Il 21 e 22 marzo, per il secondo anno consecutivo, l’abbazia di Santa Maria di Cerrate sarà aperta al pubblico, nell’ambito delle Giornate di primavera del Fondo Ambiente Italiano. La particolarità in questa 23esima edizione della manifestazione, è che si potrà visitare il cantiere del restauro in corso, iniziato il 30 giugno scorso, inclusa l’area archeologica appena fuori dal recinto. La Provincia di Lecce, infatti, ha dato il complesso architettonico in concessione al Fai per 30 anni.

Durante i primi due anni di concessione al Fai, l’Abbazia è rimasta aperta al pubblico e anche durante i lavori di restauro è garantita l’apertura in alcuni giorni della settimana con possibilità di prenotare visite guidate - in italiano e in lingua straniera – per privati e scuole, e ricevere materiale informativo sul Fai e sull'abbazia.

Un team di esperti

Il Fai ha avviato a proprie spese la diagnostica e la progettazione dell’intervento di restauro relativo a tutto il complesso, attraverso un approfondito piano di conservazione e valorizzazione condotto da una squadra multidisciplinare di professionisti. L’obiettivo è quello di rivelare, in tutta la loro importanza, le testimonianze relative alla vita religiosa quando sorgeva un centro monastico e a quella contadina legata alla successiva trasformazione in masseria, come attestano anche i frantoi scavati nella roccia. I lavori attualmente in corso riguardano i due edifici della Casa monastica e della Casa del massaro.

Le scoperte

Durante gli scavi per la realizzazione del vano tecnologico e per la posa degli impianti sono emerse importanti evidenze archeologiche. La più importante scoperta è avvenuta all’interno del recinto dell’abbazia. Accanto alla Casa del massaro si è intercettata una profonda fossa scavata nella roccia, riempita con terra e materiale vario, sul cui fondo era deposto un oggetto raro e prezioso: uno stampo eucaristico perfettamente integro e risalente al X-XI secolo, graffito con un’immagine sacra e una lunga iscrizione in greco. Lo stampo era un oggetto sacro, liturgico, che si usava nel rito greco-bizantino praticato dai monaci dell’abbazia per marchiare il pane dell’eucaristia. Al periodo tra XI e XVI secolo risale, infine, il cimitero che circondava la chiesa, dove sono emerse numerose tombe scavate nella roccia, che si attende di poter datare con più precisione.

I restauri

Con l’inizio dei restauri del Museo delle arti e delle tradizioni popolari sono stati spostati e messi in sicurezza i sei affreschi strappati del XVI-XV, originariamente collocati all’interno della chiesa abbaziale. Due di questi saranno restaurati presso l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma, che si occuperà inoltre di eseguire le ricerche e gli studi sulla tecnica artistica, i materiali e gli interventi eseguiti negli anni ’70. Gli altri quattro affreschi sono in custodia presso il Museo provinciale “S. Castromediano” di Lecce.

Il prossimo passo

I prossimi lotti di intervento interesseranno l’edificio delle ex-stalle, il restauro e l’allestimento della chiesa di Santa Maria e del portico e il recupero dei cinque ettari che la fondazione vuole tornino produttivi, attraverso la messa a dimora di essenze locali. Intanto il Fai ha già ultimato diversi interventi, come il restauro del pozzo cinquecentesco, reso possibile grazie al contributo dell'azienda Prada. L’esposizione agli agenti atmosferici aveva provocato danni e aveva causato un grave deterioramento della pietra con perdita di materiale ed erosione dei motivi decorativi . L’intervento, concluso nella primavera del 2014, ha ridato coerenza e leggibilità all’opera. Nel gennaio 2014 è stata, inoltre, effettuata una pulizia straordinaria dei quattro ettari di terreno che circondano l’abbazia. 

Durante i primi due anni di concessione al Fai l’abbazia è rimasta aperta al pubblico e anche durante i lavori di restauro è garantita l’apertura in alcuni giorni della settimana con possibilità di prenotare visite guidate - in italiano e in lingua straniera – per privati e scuole, e ricevere materiale informativo sul Fai e sull'abbazia.

(Consulta e scarica il programma completo delle Giornate del Fai di primavera 2015)

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