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Cronaca

Pronto soccorso, niente retribuzioni per le prestazioni aggiuntive dei dottori

Da agosto in poi le prestazioni aggiuntive che dovrebbero essere corrisposte ai medici con completamento orario in servizio presso il Pronto soccorso di Lecce, Copertino, Casarano e Gallipoli, non saranno retribuite. Il problema tocca 20 dottori “vittime” di un’ingiustizia

LECCE – Una vera “ingiustizia”: così è stata definita la prospettiva che la Asl non retribuisca più le Ppip (prestazioni di particolare impegno professionale) eseguite dai dottori della guardia medica all’interno delle unità operative di Pronto soccorso. Mentre le medesime prestazioni, eseguite nei punti di guardia medica, continueranno ad essere legittimamente ricompensate. Il problema riguarda, nello specifico, una ventina di dottori, titolari di incarico a tempo indeterminato presso le guardie mediche dell’Asl di Lecce, che hanno dato la propria disponibilità  a completare il proprio orario di lavoro presso gli ambulatori di continuità assistenziale (guardia medica) attivi presso l’unità operativa di Pronto soccorso degli ospedali di Lecce, Gallipoli, Casarano e Copertino per il trattamento dei codici bianchi e verdi.

Questi dottori, dal 2006 in poi, usufruiscono del completamento orario finalizzato a coprire le carenze di personale e tale istituto contrattuale continua ad essere rinnovato ogni 3 mesi: parliamo di medici convenzionati, ma pur sempre dottori della guardia medica al pari degli altri.  In buona sostanza cambia solo la sede in cui svolgono la propria attività che, pur essendo collocata all’interno del pronto soccorso, rimane la stessa e soggetta, quindi, ai medesimi diritti e doveri sanciti dal contratto collettivo nazionale di lavoro.

Le prestazioni aggiuntive che svolgono sono rappresentate da prime medicazioni, successive medicazioni, fleboclisi, antitetaniche, tamponamenti nasali e suture. Sono previste dall’Acn (accordo collettivo nazionale per la medicina generale) e vengono liquidate, in base ad un preciso tariffario, dal 2006, anno in cui è stato istituito il completamento orario presso il Pronto soccorso.

Le retribuzioni sono sempre state regolarmente retribuite fino allo stop deciso con una nota del 7 settembre 2015, firmata dal direttore dell’ufficio convenzioni dell’Asl, Cosimo Dimastrogiovanni, (ma non sottoscritta dal direttore generale dell’azienda Giovanni Gorgoni) in cui si comunica la mancata erogazione dell’importo relativo alle prestazioni aggiuntive a partire dal mese di agosto 2015. In base a quanto riferito dagli interessati, la situazione sembra essere destinata a non sbloccarsi in quanto “tali attività sono svolte all’interno di strutture ospedaliere alla presenza di personale infermieristico, a differenza di quanto accade in guardia medica dove è assente l’infermiere”.

“Le Ppip, svolte durante il completamento orario in Pronto soccorso, sono eseguite indipendentemente dalla presenza o meno dell'infermiere – ribattono i medici interessati -  il quale, ove presente, è impegnato in altre mansioni. L'infermiere, durante i turni notturni, è assente per i codici bianchi e verdi e talvolta  anche durante il turno diurno, a causa della carenza di personale o perché deve affiancare due medici contemporaneamente. In alcuni casi è addirittura sostituito da allievi della scuola infermieristica. Peraltro vi sono mansioni che il medico è chiamato a svolgere da solo, senza alcun ausilio infermieristico, come le suture di ferite ”.

Gli interessati sottolineano anche la “grave” carenza di organico che caratterizza il Pronto soccorso del Vito Fazzi di Lecce: i medici assegnati al servizio sono soltanto 6 quando ce ne vorrebbero 15 per coprire il turno di 24 ore.  “Per tale motivo il direttore Silvano Fracella, a metà settembre ha chiesto alla Asl di confermare i medici di guardia medica attualmente in servizio e richiesto altre unità, al fine di garantire questo servizio essenziale”.

“L’attività dei medici di guardia medica risulta maggiormente gravosa nelle ore di completamento orario presso il Pronto soccorso di Lecce giacché molto spesso sono costretti a lavorare da soli, senza essere affiancati da un collega – proseguono i medici - . Il pagamento delle prestazioni aggiuntive deve essere liquidato in forza dell’Accordo collettivo nazionale”. E ancora: “Quest’accordo non è soggetto ad alcuna deroga per cui, il medico che completa il proprio orario presso l’ambulatorio di continuità assistenziale,  attivo in forza dell’accordo aziendale dell’Asl Lecce, svolge attività di guardia medica e non è in alcun modo alle dipendenze della struttura ospedaliera”.

Per queste ragioni risulterebbe “illegittima la disposizione con cui il dottor Dimastrogiovanni ha imposto di non liquidare le Pipp effettuate nel mese di agosto 2015 presso l’unità operativa di Pronto soccorso dei nosocomi di Lecce, Copertino, Gallipoli e Casarano”.

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