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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Piazza Giuseppe Verdi

Piazzetta Verdi, la protesta dei commercianti: "Meglio prima dei lavori"

Una dozzina di residenti ed esercenti della zona si è riunita per protestare contro le condizioni di degrado in cui versa il piccolo slargo. Chiedono risposte da Palazzo Carafa su illuminazione, rifiuti, e sicurezza nell'area

LECCE  - Il vecchio, rispetto al nuovo, gode di maggiore appeal. Un "vintage" in salsa urbanistica di cui sono convinti i numerosi commercianti di Piazzetta Giuseppe Verdi. Lo slargo, che sembra attingere il proprio nome più alla presenza dei decennali arbusti, che all'elegante riferimento onomastico del compositore emiliano, ha appena subito un restyling, promosso dall'amministrazione comunale. I  lavori, ultimati circa un mese addietro, non hanno però soddisfatto residenti ed esercenti, riunitisi attorno ad una protesta, per urlare che "Prima l'area era più vecchia, ma offriva maggiori servizi". Polifonica, ma con un'unica intenzione: Palazzo Carafa dovrà giustificare in che modo sono stati spesi i fondi destinati alla ristrutturazione e chiarisca i termini entro i quali penserà di rifinire quegli interventi lasciati, di fatto,  a metà dell'opera. Tanto per restare in tema di melodrammi verdiani. La nuova pavimentazione è forata, perché predisposta all'installazione delle luci al neon. "L'illuminazione, però, manca del tutto", denunciano in coro i commercianti. "Di notte, qui è il buio  più totale e la piazza resta alla mercé di tutti. Il mattino, infatti, non si fa che ritrovare le solite bottiglie di birra, abbandonate, vuote, sulle nuove panchine in cemento, o addirittura all'interno del perimetro delle aiuole".

Ma la mancata illuminazione, l'assenza di telecamere di videosorveglianza, che pure garantirebbero maggiore sicurezza della zona, non sono gli unici motivi di malcontento. I commercianti avevano infatti espressamente richiesto che i contenitori di raccolta dei rifiuti fossero  rimossi dal luogo in cui si trovano attualmente, per  essere spostati di alcuni metri, nel primo tratto di via Piave. Quello che parte, cioè,  dalla villa comunale, dove non sono presenti ingressi diretti di abitazioni private, né esercizi commerciali. Sui fari previsti dal progetto, a detta dei commercianti, incombe un enigma: sarebbero stati acquistati dapprima alcuni modelli troppo bassi, che avrebbero rappresentato una invitante calamita per i vandali. Il secondo tipo, invece, sarebbe stato troppo alto. Alla fine, lux (non) fuit per la sfortunata piazzetta. Il titolare di una caffetteria che si affaccia sullo spiazzo, ha ottenuto un finanziamento di circa 20 mila euro, per esporre un gazebo. "Ma non posso permettere che i miei  clienti, turisti compresi,  consumino i pasti tra i cattivi odori che, soprattutto nei giorni di pioggia, sprigiona la grande aiuola centrale", si è lamentato.

Il problema degli insostenibili tanfi, sprigionati dal terreno, rappresenta il motivo per il quale loro, i componenti del gruppo degli "indignati" di piazzetta Verdi, avevano richiesto che la grande aiuola centrale fosse presto rivestita dal prato e da giostre destinate ai più piccoli, come previsto dal progetto, prima che il cantiere si concludesse. Sono arrivati ad "un'esasperazione tale" da non chiedere più che i giochi vengano istallati per i bambini, quanto per fungere da deterrente ai proprietari dei cani. Padroni poco scrupolosi, che non si pongono problemi nel far scorazzare le loro bestiole in un'area che, per giunta, è anche corredata di apposito cestino dove apporre i resti del post-passeggiata canina. I dog-contenitori ci sono, quelli sì. A mancare, piuttosto,  sono quelli destinati ai rifiuti "normali".

Un luogo di disagi per i cittadini

Ma non è l'unica assenza che hanno registrato, nel grande gioco del "Scova le differenza tra il prima e il dopo". Gli scivoli per i disabili, che fortunatamente con i nuovi lavori, sono stai realizzati, non sono rispettati dagli automobilisti. Le auto, parcheggiate selvaggiamente, con il "benestare dei vigili urbani", impediscono il più delle volte il passaggio di carrozzelle dei portatori di handicap. Altra anomalìa, tengono a far sapere, l'impianto di irrigazione degli arbusti. "Esiste da almeno dieci anni, in uno dei tombini è collocato il computer che dovrebbe coordinare l'accensione e lo spegnimento del sistema. ma nulla, non è mai stato messo in funzione. Uno spreco. Uno degli aspetti che non riusciamo a spiegarci. Come quello delle aiuole che ospitano gli alberi". Veri e propri fossati a prova di frattura, che farebbero gola al più avido degli ortopedici.

Se nel "pre" le panchine erano in legno, con tanto di schienale, comodo soprattutto per le persone anziane, ora sono in cemento e "tutt'altro che comode". Forse è proprio lì che attenderanno, a breve, che gli amministratori di Palazzo Carafa si presentino per fornire alcune risposte sul degrado in cui versa la piazza. "Gli assessori incaricati, il sindaco, ci spieghino le intenzioni", hanno concluso con tono determinato. Tipico di chi è motivato a non demordere.

 

 

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