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Cronaca

Quando il peso della valigia è dettato dalle melanzane

E intabto George Michael compare davanti alla Corte per guida in stato di "ebbrezza" in una zona a Nord di Londra, sotto l'effetto devastante prodotto da una combinazione di antidepressivi e cannabis

C'era un "pazzo" alla fermata dell'autobus domenica sera, a Londra. Volteggiava seguendo non so quale assurda coreagrafia mentre sembrava parlare ad un pubblico immaginario. Apriva le braccia e piroettava girando su se stesso, poi muovendo le gambe e puntando i piedi a terra sconfinava in qualche altro movimento di una non ben identificata mossa di una non ben identificata disciplina d'arte marziale. Con i capelli tirati a finire raccolti in un minuscolo codino, lucidi, corvini, forse di gel o brilantina.

Era un'inquietante via di mezzo tra Bruce Lee e Joaquin Cortes.

La gente che aspettava l'autobus lo guardava un po' sbalordita, qualcuno sorrideva ma manteneva prudentemente le distanze. Bruce-Cortes aveva accennato anche una specie di discorso muto da una panchina di cemento dove era montato in uno scatto di reni. Come un gatto, ma aveva anche qualcosa del corvo, e per il nero dei suoi capelli e per sua la giacca, quella di un frac, con la coda delle grandi occasioni.

Welcome back to London! Bentornati a Londra!

Quando ho raggiunto il desk della Ryanair per il check-in all'aeroporto di Brindisi l'addetta all'emissione della carta d'imbarco mi ha chiesto: "Sappiamo, vero, che il limite di peso è di 15 chili?". Lo so lo so, ma ho fatto mille travasi e misurato cento volte, pagherò, mi dica quant'è. "Si, ecco, sono due chili in più, ecco il suo foglio, vada dal mio collega allo sportello".

Lascio la fila, vado dove indicatomi. Buonasera, dovrei pagare un eccesso di peso. Il tipo mi guarda, strizza un po' gli occhi ammiccando e poi, dondolando la testa, mi fa: "Due chili in più eh?". Io dico: eh si! E lui, calcando la mano come dire, so tutto, mi chiede: "Melanzane eh??". Non resisto alla sua battuta e rido ammettendo la mia colpa ma non per "essermi caricato" melanzane, ma molto di più.

Si un pezzo di Salento, come sempre, un po' di sapori. Mentre scrivo, per esempio sgranocchio ceci tostati, aiutano le parole a venire fuori. Parola mia!

Il mio precedente articolo ha risentito del mio ritorno nel Salento. Di un travaso di immagini e suoni. Questo risentirà di un ritorno nel Regno Unito, dopo una settimana a casa. Lecce l'ho trovata bella, veramente molto di più. Invasa dai turisti, alle prese con tanti progetti, ed un cantiere fatto di pali e crateri da riempire. Tante cose da sistemare. La gente che si da fare. Bravi. Bravi.

Lecce è bella nei suoi vicoli eterni, i viali alberati. In bici ho respirato il profumo dei pini, degli oleandri. Ho fatto riparare le mie scarpe al mio calzolaio. Come al solito ha fatto rinascere i loro tacchi, il loro aspetto. Come al solito si è preso cura dei miei passi. Che sono sempre tanti da fare ed hanno bisogno di scarpe in forma. Ho rivisto vecchi amici anche se gli amici non sono mai vecchi specialmente se sono sempre con te, anche quando si è lontani. Ed ho rigustato vecchi sapori. Se al check-in avessero controllato anche il mio peso oltre a quello della valigia avrebbero rilevato anche lì un imbarazzante eccesso di chili.

Ma parlare di eccesso di proteine e zuccheri all'indomani del G8 e dell'ennesimo intervento di Bono Vox e Bob Geldof sulla fame in Africa fa schiacciare, obbligatoriamente, il tasto pausa. I due paladini irlandesi hanno partecipato al concerto di Rostock, a pochi chilometri dalla sede dell'ultimo vertice G8, in Germania. Quando il potere ed i suoi rappresentanti si danno appuntamento da qualche parte a fare da contro canto contro la povertà arrivano sempre la musica e le parole. Per ricordare le promesse fatte all'Africa nel tentativo di liberarla dall'insostenibile schiavitù che le impedisce di vivere, di sentirsi sempre meno degli altri.

Bono e Geldof si impegnano da tempo per aiutare i paesi poveri. Due anni fa, la voce degli U2 con chi nel 1985 organizzò il Live Aid a Londra e a Philadelphia, diedero vita all'iniziativa "Poor 8" (P8), eco potente al G8 di Gleneagles, in Scozia. Paragonando il progetto alla costruzione di una casa Bono ha detto che per ora sono state fatte le fondamenta e un po' di sforzi da parte dei paesi ricchi dovrebbero fare il resto. Il grande progetto indicato dall'ONU prevede la riduzione della metà della povertà mondiale per il 2015. Ma la rivoluzione sta anche nelle piccole azioni, tutti possiamo fare qualcosa. Non dimenticare, è una delle piccole che si possono fare. E poi chiedere scusa se siamo così ricchi, voglio dire se ci possiamo permettere una pizza al ristorante.

A proposito di scuse, sabato scorso George Michael è comparso davanti alla Corte per aver guidato in stato di "ebbrezza" in una zona a Nord di Londra, sotto l'effetto devastante prodotto da una combinazione di antidepressivi e cannabis. È stato condannato a pagare 2300 sterline, quasi 3400 euro e a lavorare per 100 ore in lavori socialmente utili. Ha chiesto scusa per quello che avrebbe potuto causare guidando il quello stato. Scuse accettate, ma solo se ci canti una canzone.

Domenica scorsa alle prese con le valigie, le cose da sistemare, prima di uscire e approfittare della bella giornata. Approfittare del bel tempo per una passeggiata lungo il Tamigi, on the Southbank. Si sono organizzati bene a riva, di fronte al Big Ben, i ponti sull'acqua ed il profilo della City con i suoi grattacieli di vetro. Concerti e mostre nel corso dell'estate. Da tenere d'occhio. L'estate degli inglesi e dei mille turisti. Scatti affamati che porteranno ogni inquadratura in tutti gli angoli del mondo da dove sono arrivati.

Tra gli artisti di strada due belle ma un po' buffe ballerine di Flamenco. Sulle note di Roxanne dei Police, ma nella versione "strana" dal film Moulin Rouge, volteggiavano battendo le nacchere tra le mani. Poi saltavano a sorpresa su una piccola pedana di legno rimarcando alcuni passi di danza, in modo da ottenere quell'inconfondibile suono sordo di palco. Flamenco e tacchi in forma, beh con le mie scarpe nuove potrei anche tentare una danza. Ma il pensiero di apparire come Bruce-Cortes mi trattiene spegnendo ogni audace (o folle) velleità.

Chiudo gli occhi e penso alle strade della mia città. Ai suoi carretti di frutta. Come quello con la scritta "Patate che sorridono" da Carmine e Cinzia, per la verità non sono molto sicura del nome femminile. Prima di mischiarmi alla fila per salire sull'aereo. In fila tra i bambini, e le loro mamme, scottati dal sole, rossi come peperoni.

Dopo i controlli la fila di passeggeri si è portata verso la pista di decollo. Ho salutato col respiro l'aria leggera che profuma di campagna, ho guardato il cielo pieno di stelle. Poi sono arrivata alla scaletta che porta a bordo. Le persone incolonnate procedevano sui gradini, lentamente. Io nel frattempo mi gustavo le ultime inquadrature sul Salento, dalla scaletta, sempre più vicino alla porta dell'aereo. Poi di colpo ho notato delle luci lontane. Delle esplosioni a forma di palla, come straordinari pesci luminosi, enormi, colorati, di zampilli. E poi un altro ancora, più grande. Mute e straordinarie proiezioni di luci lontane, quelle dei fuochi d'artificio che qualcuno da qualche parte stava sparando.

I saluti, in coda. A Danilo Siciliano per il suo bel commento sulla Grazia, al mio articolo precedente. Grazie. And thanks Albert and Donna.

A presto.

E buona settimana.

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