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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Querelle tra Comune e Tap su ispezioni. Blasi: "Ente ha diritto al controllo"

Martedì sera agenti della polizia locale si sono presentati nel cantiere, in località San Basilio, dove sono in corso gli ultimi sondaggi dei 40 già autorizzati. L'area sarebbe sottoposta a vincolo paesaggistico. Il consigliere regionale Pd al fianco dell'amministrazione

MELENDUGNO – Il Comune di Melendugno rivendica il diritto-dovere di controllo sulle attività di Tap nel proprio territorio e attende con serenità il pronunciamento nel merito da parte del Tar del Lazio che a fine gennaio ha accolto la richiesta cautelare di sospensiva del provvedimento con cui l’amministrazione aveva imposto ad ottobre lo stop ai sondaggi che poi sono regolarmente ripresi e che sono sul punto di essere portati a termine.

Quell’atto fu conseguenza di un’ispezione – in località Masseria del Capitano, a pochi chilometri dal centro abitato di Melendugno - nel corso della quale gli agenti di polizia locale ravvisarono una serie di carenze. Stessa scena si è ripetuta martedì sera, ma in località San Basilio, a un tiro di schioppo dalla spiaggia individuata come punto d’approdo del gasdotto: nell'occasione il personale presente sul cantiere sarebbe stato privo della documentazione necessaria e, da un riscontro successivo, alcune delle persone trovate nel cantiere non sarebbero risultate incluse nell'elenco fornito alla prefettura di Lecce che nel maggio del 2014 ha concesso il via libera. Le attività della polizia locale sono partite da segnalazioni ricevute da proprietari di fondi e relativi alla settimana precedente. 

Per l’ente comunale e per il Comitato No Tap si tratta di un’area sottoposta a vincolo paesaggistico (nelle foto, la mappatura della Regione Puglia). Per l’azienda invece sarebbe tutto in regola, tanto che è intenzione di Tap, che ha già informato la procura di Lecce della nuova sospensione imposta, chiedere un risarcimento di 5mila euro per ogni giorno di ritardo al completamento delle attività di sondaggio. Un atteggiamento che il sindaco di Melendugno, Marco Potì, giudica minatorio e lesivo delle prerogative della sua amministrazione.

Sulla vicenda è intervenuto oggi anche Sergio Blasi consigliere regionale uscente del Partito Democratico e candidato alle prossime elezioni regionali del 31 maggio: “Per fortuna viviamo in uno Stato di diritto, nel quale vigono le leggi e i regolamenti prodotti dalle istituzioni rappresentative degli interessi dei cittadini, e non la legge dettata da chi è economicamente più forte. Per questo esprimo il mio sostegno alla linea di trasparenza intrapresa dal Comune di Melendugno. E auspico che il governo consideri in vista del rilascio dell’autorizzazione unica integrata, il clima di tensione e di sfiducia che nei confronti di quest’opera si è creato sul territorio”.

Per l’ex sindaco di Melpignano “ripensare l’approdo della Tap è ancora, per quanto mi riguarda, doveroso nei confronti di un comune che proprio qualche giorno fa ha visto ancora una volta certificata con la Bandiera Blu la bontà della propria ambizione ad uno sviluppo economico all’insegna del turismo e del mare e non dell’industria energetica. Una localizzazione su cui espresse i propri dubbi anche il ministero deli Beni Culturali del governo Letta”.

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