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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Racale

Maxi frode con l’oro, lascia il carcere l’indagato principale dell’inchiesta

Emanuele Esposito, 40enne di Racale, dovrà rimanere ai domiciliari con braccialetto elettronico. Per il gip improbabile allo stato attuale l'inquinamento del quadro probatorio

RACALE – Lascia il carcere, ma dovrà rimanere ai domiciliari con braccialetto elettronico, Emanuele Esposito, il 40enne di Racale al centro dell’inchiesta su una presunta associazione per delinquere che avrebbe compiuto una serie di reati: emissione e/o utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio, autoriciclaggio, sottrazione al pagamento delle imposte e bancarotta fraudolenta.

Con lui, il 22 novembre scorso, erano finiti in arresto altri sei soggetti che, secondo le indagini della guardia di finanza, sarebbero stati legati alla vicenda in cui, sotto la lente, è finita una società orientata verso il commercio di oro, metalli preziosi e oro da investimento. Secondo gli investigatori delle “fiamme gialle”, l’operatore sarebbe stato al centro di una fitta rete di società cartiere (italiane ed estere) e di un complesso sistema di frode fiscale e riciclaggio internazionale di denaro.

Esposito, che si era avvalso della facoltà di non rispondere, nell’interrogatorio di garanzia svoltosi due giorni dopo l’arresto, aveva chiesto l’attenuazione della misura cautelare tramite i propri avvocati, Francesca Conte e Roberto Sisto, al giudice per le indagini preliminari Marcello Rizzo, che l’ha accolta, nonostante pare contrario del pubblico ministero, Giovanna Cannalire. Per il gip, infatti, le esigenze cautelari possono essere comunque salvaguardate, visto che le quote della Egm Spa sono state del tutto sequestrate. Di conseguenza, improbabile sarebbe allo stato attuale un’ingerenza in grado di incidere sul quadro probatorio.

La scelta dell’indagato di non rispondere alle domande del gip, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, era stata dettata dalla necessità per la difesa di avere a disposizione il tempo necessario di visionare le carte di un fascicolo d’indagine piuttosto nutrito. Tuttavia, era stato annunciata anche l’intenzione di chiedere successivamente la possibilità che Esposito fosse interrogato in un secondo momento dal pubblico ministero. “Gran parte delle vicende di cui è accusato – aveva dichiarato l’avvocata Conte - sono già state chiarite in sede tributaria, dove la società ha vinto i ricorsi”.

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