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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Taurisano

Raggirava anziani con deficit con storie struggenti: tre anni e cinque mesi

Arrestato a Taurisano un uomo che deve espiare pene concorrenti. Contestata anche l'evasione. Dovrà anche pagare una multa

TAURISANO – Tre anni e cinque mesi di reclusione. Questa la pena residua che Carlo Agrosì, tarantino domiciliato a Taurisano, dovrà scontare. A condurlo in carcere, sono stati i carabinieri della stazione locale, che gli hanno notificato un’ordinanza di esecuzione di pene concorrenti. Dovrà pagare anche una multa di 500 euro.

Ad Agrosì sono stati contestati negli anni vari reati. Tra il 2010 e il 2014, l’uomo, 50enne, è stato incriminato per evasione e circonvenzione di persone incapaci.

Un vero esperto in questa truffa. Ecco, ad esempio, cosa s'è scoperto di recente. “Sono una mamma disperata. Mia figlia è gravemente ammalata e ha bisogno del trapianto urgente di un polmone”. Con quest’appello, struggente, stando alle indagini sul suo conto, avrebbe raggirato una donna di oltre 80 anni e il marito, di 99, lei affetta da un deficit psichico, lui completamente cieco. Per far funzionare meglio la truffa, avrebbe allegato anche un certificato medico in grado di documentare la terribile malattia della bimba (che, beninteso, non esiste).

Agrosì Carlo-2Per quella storia, Agrosì era stato anche arrestato di recente dagli agenti di polizia del commissariato di Taurisano, insieme alla squadra mobile di Taranto. L’ordinanza di custodia cautelare era stata emessa dal Tribunale di Forlì. A quanto pare, Agrosì avrebbe spillato ben 12mila euro, tutto versato sul suo conto Postepay.

Dopo la prima donazione da parte della donna, Agrosì avrebbe continuato scriverle per chiedere ulteriori somme di denaro. Soldi che, ovviamente, sarebbero serviti per il ritorno a casa dopo l’intervento della piccola. A carico dell’arrestato, oltretutto, esisteva anche un altro procedimento penale in quanto, dalle indagini, sarebbe emerso che i caratteri grafici delle lettere fossero gli stessi di altre missive inviate, sempre all’anziana, in precedenza. L’uomo avrebbe quindi già indotto, in passato, l’anziana, a elargire la somma di 20mila euro.

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