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Cronaca

Raid al compleanno, anche Pacentrilli va ai domiciliari

Dopo Andrea Cafiero e Mirko Palazzo, anche Luca Pacentrilli, 22enne, è stato destinato ai domiciliari. Il gip Brancato ha accolto l'istanza dell'avvocato Scippa, contro il parere negativo del pm Bruno

LECCE - Dopo Andrea Cafiero, 20enne, e Mirko Palazzo, 24enne, anche Luca Pacentrilli, 22enne, è stato destinato agli arresti domiciliari. Il giudice per le indagini preliminari Vincenzo Brancato ha infatti accolto l'istanza di scarcerazione presentata dall'avvocato Benedetto Scippa. Il pm Lino Giorgio Bruno, a tale proposito, aveva dato parere negativo. E solo una settimana addietro, il Tribunale del riesame (giudici Silvio Piccinno, Stafano Marzo, e Michele Toriello) aveva disposto che Pacentrilli restasse recluso a Borgo San Nicola. Ma, secondo il legale difensore del giovane leccese, il gip ha ribaltato la precedente decisione, in considerazione del tempo trascorso, rispetto ai fatti contestati, e alla personalità dell'indagato.

Pacentrilli, secondo le indagini svolte dai carabinieri, sarebbe uno dei giovani di un gruppo più nutrito che avrebbero pestato alcuni coetanei durante una festa di compleanno in una villetta di Vernole. Fra le vittime del pestaggio, in particolare, un 20enne ha riportato un danno permanente. Il raid, con mazze e catene, sarebbe stato pianificato per vendicare un precedente sgarbo subito in un locale di Cavallino.

Ma se Cafiero e Palazzo sono tornati nelle loro abitazioni fin dal 28 giugno, seppur sempre sotto ristrezione, Pacentrilli era inizialmente rimasto in carcere, per decisione dei giudici del riesame, perché, a loro dire, avrebbe dimostrato consuetudine nel non rispettare le ingiunzioni dell'autorità giudiziaria, tant'è che i fatti a lui attribuiti sarebbero avvenuti in un momento in cui era sottoposto all'obbligo di dimora a Lecce, per episodi pregressi. Ma se le esigenze cautelari continuano a permanere, ora anche Pacentrilli può lasciare il carcere, in attesa che la sua posizione, in merito a questa vicenda, venga definitivamente chiarita.

Il primo "scontro" fra i gruppi di giovani risale al 13 marzo scorso, in realtà una lite fra Cafiero ed un altro ragazzo, E.B., avvenuta a Cavallino, a quanto pare senza che avvenissero comunque delle risse. Sei giorni dopo, però, ecco una decina di giovani presentarsi a Vernole, in un'abitazione del padre di E.B., dove quest'ultimo stava festeggiando il suo compleanno. Un vero e proprio agguato, secondo i testimoni, culminato con diversi feriti, di cui uno particolarmente grave.

I giudici finora hanno ritenuto inattendibili le dichiarazioni dei tre giovani indagati, nel corso dell'interrogatorio di garanzia. Pacentrilli e Palazzo avevano sostenuto di non aver preso parte all'aggressione, Cafiero, pur ammettendo di essere stato a capo di una spedizione, e dichiarandosi pentito, aveva negato la presenza dei due. Per il momento, restano tutti sotto inchiesta.

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