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Cronaca San Cassiano

Rapina con accoltellamento: il pm chiede dieci anni, la pena è della metà

Vitale e Tarantino sono gli artefici del famigerato assalto alla posta di San Cassiano, con un coraggioso cittadino rimasto ferito

LECCE – Cinque anni e quattro mesi per ciascuno. Questo il verdetto, in abbreviato, per Sabino Vitale, 25enne, e Giorgio Antonio Tarantino, 23enne, entrambi di Matino.  La condanna è stata emessa dal gup Cinzia Vergine.

Il pubblico ministero d’udienza, Donatina Buffelli (le indagini erano state coordinate dal pm Carmen Ruggiero) aveva chiesto una pena più severa, di ben dieci anni. Perché i due si erano resi artefici, il 31 ottobre dello scorso anno, di una cruenta rapina all’ufficio postale di San Cassiano, culminata con il ferimento di uno dei cittadini che, con coraggio, li aveva inseguiti: Rosario Guercio, 50enne, era rimasto ferito da una coltellata all’addome. I due giovani erano difesi dagli avvocati Stefano Palma e Massimo Muci.

Erano le 12 quando due rapinatori, armati di pistola e coltello, avevano  fatto irruzione quel giorno all’interno dell’ufficio postale, sottraendo 4mila e 300 euro in contanti. Ma alcuni passanti si erano messi all’inseguimento dei due. Uno dei due rapinatori, Tarantino, stando alle successive indagini dei carabinieri della compagnia di Maglie, era stato bloccato a terra da tre passanti, ma Vitale, per liberarlo, si era scagliato contro Guerci, sferrandogli una coltellata, poi soccorso dal 118 e trasportato in ospedale, a Scorrano.

Ripresa la fuga a piedi, Tarantino era però stato fermato poco dopo dai militari, mentre Vitale era riuscito a dileguarsi con la Fiat Punto usata per raggiungere San Cassiano, gettando il coltello nelle campagne.

Nei giorni successivi i carabinieri erano comunque riusciti a identificare il complice di Tarantino. Determinanti si erano rivelati i riconoscimenti dei testimoni, gli intrecci dei tabulati del traffico telefonico delle utenze in uso ai due e le celle telefoniche agganciate durante l’arco orario a cavallo della rapina. Una telecamera a circuito chiuso di un distributore alle porte di San Cassiano, aveva pure ripreso i due complici poco prima della rapina, mentre facevano rifornimento.

Una ricerca nelle campagne aveva poi permesso di recuperare anche la pistola, di tipo a gas ma senza tappo rosso, e una giacca verde con cappuccio, nascosta sotto una pianta di fichi d’india, con all’interno, ancora appallottolati, oltre mille euro, parziale provento della rapina. Per quanto riguarda Guercio, che si è costituito parte civile nel processo, sarà risarcito in separata sede.

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