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Cronaca Centro / Via Giacomo Arditi

Rapinatore in trappola rompe i vetri e si ferisce: i passanti tentano anche il placcaggio

L'episodio in via Arditi. La proprietaria ha serrato la porta dell'attività ma il malvivente è riuscito a divincolarsi, allontanandosi sanguinante in bici

LECCE – Pensava che ad agevolarlo sarebbero bastate le impalcature sotto le quali, in questi giorni, sono mezze nascoste le vetrine di alcuni negozi di via Arditi, nel pieno centro di Lecce. Ma non era il suo giorno. Prima non è riuscito a entrare nella bottega di un parrucchiere, poi ha deciso, colpendo evidentemente a caso, di ripiegare verso il negozio “Barocco Gioielli”.

Erano circa le 17,30. Già al momento dell’ingresso, però, ha trovato nella proprietaria una donna determinata a non cedere. Entrato a passo svelto con una felpa bianca con cappuccio calato sulla fronte, una sorta di mascherina bianca da carnevale sugli occhi e con le mani in avanti quasi a rassicurare la vittima (“stai calma e non ti faccio niente”, il messaggio sottinteso), lei, per puro istinto di protezione, ha pensato prima di tutto di mettere al sicuro la figlia, avvicinandosi alla porta e lasciandola uscire.

Poi, mentre il malvivente si affrettava ad afferrare qualche banconota (un’ottantina di euro il magro bottino), credendo di cavarsela con molta facilità, la sorpresa: la donna, uscita a sua volta, gli aveva sbarrato la porta facendo leva con tutto il suo corpo, e iniziando a urlare per richiamare l’attenzione. Anche perché, avendo lasciato la chiave all’interno, non aveva altro modo per intrappolare il malvivente se non farsi lei stessa scudo.

Il giovane ha iniziato a infuriarsi e a tirare calci alla porta. Mentre due passanti, richiamati dalle urla, si sono uniti alla donna, facendo muro a loro volta sull’uscio. Il malvivente, sempre più imbestialito e preoccupato perché subodorava già manette in arrivo, ha continuato a mollare pedate sul vetro, fin quando non è riuscito a infrangerlo. I tre, allarmati dai vetri esplosi, si sono ritratti, allentando così la presa. E il rapinatore, che doveva già essersi ferito, è riuscito a sgattaiolare all’esterno.

Ma non è finita lì. Uno dei due uomini, più prestante fisicamente, l’ha atterrato e, con l’aiuto dell’altro passante, è riuscito anche a sfilargli il cappuccio. Purtroppo, però, nessuno dei due è riuscito a vederlo bene in volto, perché si trovava con la pancia a terra. E’ stato in quel momento che lo stoico cittadino, accorgendosi di essere sporco di sangue, ha avuto timore di essersi ferito, magari con qualche coltello non notato prima. Per paura, s’è ritratto.

Paura e rabbia dopo la lotta

In realtà, il sangue era quasi tutto del fuggitivo, tagliatosi con i vetri della porta. Risaltava nettamente sulla felpa bianca. Malconcio, è riuscito comunque a fuggire in modo definitivo con un coup de théâtre: nessuno se l’aspettava, ma aveva una bicicletta mountain bike parcheggiata sul marciapiede di via di Casanello, che s’incrocia proprio con via Arditi.

E’ scappato da lì, mentre stavano già convergendo in zona diverse auto della sezione volanti di polizia. Gli agenti a bordo di una di queste, hanno anche trovato la felpa zuppa di sangue per terra, sequestrandola. Poi, hanno percorso l’ipotetica via di fuga, provando anche a svoltare con i lampeggianti via Colonnello Costadura, percorrendola per un breve tratto contromano, e girando subito in direzione del tribunale. Non c’è stato però verso di rintracciare il giovane.

Il cittadino che ha lottato con lui, intanto, ha avuto necessità di cure mediche. Sul posto è intervenuta un’ambulanza del 118. L’uomo ha rimediato tagli su entrambe le braccia, molto probabilmente a causa di schegge di vetro che il rapinatore aveva ancora addosso. Stando alle testimonianze, il ricercato dovrebbe essere un ragazzo leccese, di mezza statura e magrolino. Non si conosce l’entità delle ferite che ha subito fra vetri rotti e lotta, ma sono stati messi in preallerta, come sempre in questi casi, i vari pronto soccorso della provincia.

Tutta la vicenda è stata vissuta con rabbia, ansia e anche molta partecipazione di quanti, fra leccesi e turisti, si sono accalcati attorno all’attività commerciale, notando poliziotti, ambulanze e vetri sparsi ovunque. Il marito della vittima della rapina ha raggiunto la consorte e la figlia poco dopo il fatto, potendole abbracciare, per fortuna sane e salve, anche se visibilmente scosse per quanto accaduto. Per terra, sul marciapiede, ancora tracce di sangue. In via Arditi, a poche centinaia di metri da piazza Mazzini, si sono recati anche gli investigatori della squadra mobile e la scientifica per i rilievi.   

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