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Cronaca

L’evasione, poi rapine a raffica: inflitti quasi 19 anni di reclusione

Emesso il verdetto per i due salentini che, dopo la fuga, nel settembre del 2021, dalla comunità terapeutica, dove erano in regime detentivo, misero a segno colpi nel Salento e nelle Marche

LECCE - Arriva una nuova condanna per i due salentini che dopo aver evaso i domiciliari ai quali erano sottoposti in una comunità terapeutica, avrebbero messo a segno diverse rapine fino a quando non furono bloccati nel settembre del 2021 a Porto Recanati.

Per gli episodi avvenuti nel Leccese, ieri, il giudice Sergio Tosi ha inflitto 9 anni, cinque mesi e dieci giorni, più il pagamento di una multa di 1.540 euro, sia ad Antonio Conte, 37enne leccese, sia a Luigi Felice, 36enne di San Donato di Lecce. 

Non appena saranno depositate le motivazioni della sentenza (entro 45 giorni) emessa all’esito del processo discusso col rito abbreviato, gli imputati valuteranno con i loro avvocati Loredana Pasca e Giuseppe De Luca, il ricorso in appello.

Stando alle accuse, il 15 settembre del 2021, i due fuggirono dalla struttura, portando con se due coltelli, costringendo subito dopo un automobilista a consegnare, oltre che soldi (40 euro) ed effetti personali, la sua vettura, una  Fiat Qubo, a Lecce, da impiegare per mettere a segno altri colpi.

L’indomani, in una trattoria a San Donato, la coppia, sempre a volto coperto e armata, si sarebbe impossessata di 50 euro dalla cassa, e di due borselli che appartenevano a due dipendenti del locale con all’interno cellulari, documenti e denaro (per un importo complessivo di 90 euro).

Ai due fu attribuita la responsabilità anche per l’irruzione all’Eurospin, in via Nino di Palma, a Campi Salentina, dove sarebbero riusciti a prelevare da due registratori di cassa, un bottino di 1.300 euro.

Partiti poi in direzione delle Marche, Felice e Conte si sarebbero resi artefici di altre azioni, due tentate tra Monte Cosaro e Potenza Picena, e una, riuscita, ai danni di una tabaccheria di Monte Lupone, rispetto alle quali erano già stati giudicati in abbreviato dal tribunale di Macerata a sei anni e quattro mesi ciascuno. La pena era stata poi alleggerita in appello a 4 anni e cinque mesi.

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