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Cronaca Poggiardo

Emergenza rapine, colpi a raffica. Arrestati due degli autori

Due le rapine messe a segno, a Racale e Poggiardo. La prima, in una rivendita di preziosi, ha fruttato un bottino di 30 mila euro. La seconda, eseguita in un'agenzia viaggi, si è però conclusa con l'arresto dei responabili

POGGIARDO – Il colpo è stato messo a segno una manciata di minuti prima delle 18, ai danni di un'agenzia di viaggi di Poggiardo, la Viaggi Salento, al civico 7 di via Capreoli. Si sono presentati in due all'interno dei locali, uno dei quali con il volto coperto e armato di pistola. L'uomo senza passamontagna si è introdotto per primo, per facilitare l'ingresso del complice armato, poi dileguandosi nella vicina via San Giuseppe. L'altro, intanto, rimasto dentro,  ha puntato l'arma contro una dipendente per costringerlo a consegnare il denaro contenuto nel registratore di cassa. Ha arraffato i contanti, una somma di quasi 900 euro, per poi dileguarsi  nella stessa direzione del complice,  bordo di una Ford focus station wagon, parcheggiata all'esterno. Scattato l'allarme, gli agenti di polizia e i carabinieri hanno raggiunto l'attività per  ricostruire l'accaduto e raccogliere le descrizioni dei due rapinatori, che sono stati indicati come due uomini alti circa un metro e 70, di corporatura magra, notati da un passante durante la fuga.CARBONE SALVATORE-1-4

Federico Guglielmo, un soggetto sospettato del posto è stato immediatamente riconosciuto e rintracciato, nel giro di una sola ora, all'interno della propria abitazione. dalle indagini è subito emerso che Guglielmo, negli istanti prima della rapina, aveva contattato telefonicamente, e attraverso sms, un secondo uomo, Salvatore Carbone. Grazie alle telecamere si è potuto accertare che quest'ultimo  si trovasse presso il distributore di carburanti Total, sulla strada provinciale 363, a Poggiardo. I nastri lo hanno ripreso nei pressi di una Volkswagen Golf di colore rosso scuro. Ma i filmati hanno anche lasciato intravedere anche il sopraggiungere di una Y10, di colore verde chiaro, con tre uomini a bordo, tra cui anche Federico Guglielmo.

GUGLIELMO FEDERICO-1-2Nella serata, Salvatore Carbone è stato raggiunto dai carabinieri della compagnia di Maglie, assieme ai collegi della stazione di Specchia, presso l'abitazione di Miggiano. Avviate immediatamente le ispezioni domiciliari e personali, i militari dell'Arma hanno rinvenuto una pistola giocattolo, un cellulare e un passamontagna di colore nero, ora sottoposti a sequestro. La scena si è poi ripetuta in casa di Federico Guglielmo, dove sono stati rinvenuti, oltre ad un secondo telefono, anche la somma di 420 euro, suddivisa in banconote di vario taglio, che corrisponderebbe esattamente alla metà di quella asportata nel corso della rapina e sulla quale la moglie dell'uomo non ha saputo fornire spiegazioni. Le manette sono scattate da subito per entrambi, accompagnati presso il carcere "Borgo San Nicola" di Lecce.

Non si è trattata, tuttavia, dell'unica rapina nel corso della giornata. Nonostante fosse in pieno centro, non l'hanno risparmiata. Intorno alle dieci e mezzo di martedì, tre individui, di cui uno armato di pistola,  hanno preso d'assalto la gioielleria "Giza", di Anna Luisa De Vitis in una delle strade principali di Racale, via Fiumi Marina. Uno dei componenti della banda, una donna, che indossava vistosi occhiali da sole, avrebbe simulato un acquisto, agevolando l'irruzione dei suoi complici lasciandosi, semplicemente, la porta aperta alle spalle.  Il piano diabolico dei tre rapinatori non si è esaurito lì: uno dei tre malviventi, infatti, arma in pugno, ha minacciato la proprietaria, costringendola a consegnare i preziosi.

Ma la vittima, avendo subito un altro duro colpo un anno addietro, nel mese di maggio 2011 - che aveva fruttato ai rapinatori un bottino di 50 mila euro -  ha tentato di dissuadere i tre malviventi. Rinchiusa nel bagno del locale dai suoi aguzzini, dopo essere persino stata minacciata di morte, non ha potuto assistere alla razzia di oggetti e merce che i tre hanno eseguito, rovistando tra monili e pezzi d'argenteria, in un colpo fulmineo di soli pochi minuti che si è tradotto in un bottino di oltre 30 mila euro, non coperto da una polizza assicurativa. Solo sentendoli fuggire, la donna ha chiesto aiuto, lanciando le urla dalla finestra. Sopraggiunti i carabinieri della stazione locale, assieme al marito,  è stata richiesta immediatamente alla gioielliera una descrizione dei componenti della banda. Tutti molto giovani, tra i 30 e i 35 anni, con accenti che non sembrerebbero locali, ma napoletani. Uno di loro con un 'inflessione slava. Questo il primo identikit fornito che, nelle prossime ore, potrebbe essere confermato dai nastri delle telecamere di videosorveglianza, istallati negli esercizi commerciali attigui. 

 

 

 

 

 

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