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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Ugento

Rapine e vittime aggredite, arriva la condanna a sei anni

Emesso oggi il verdetto nel processo abbreviato che vedeva sott’accusa Daniele Deiana, 31enne di Ugento, per episodi avvenuti nel 2012 ai danni di commercianti e di due massaggiatrici

UGENTO - Rispondeva di cinque rapine, tre delle quali messe a segno nello stesso giorno, di una tentata, di un furto e di ricettazione, ma alla fine del processo hanno retto solo quattro contestazioni per le quali l’imputato, Daniele Deiana, 31 anni, di Ugento, è stato condannato a 6 anni e due mesi di reclusione. E’ la decisione presa oggi al termine del giudizio abbreviato dalla giudice Giulia Proto, alla quale la pubblica accusa aveva invocato una pena più severa a otto anni.

Non appena saranno depositate le motivazioni della sentenza (entro 15 giorni), gli avvocati difensori Francesco Fasano e Sonia Mascia Cavalera valuteranno il ricorso in appello.

L’uomo ha dunque ottenuto l’assoluzione per tre colpi, dei quali era ritenuto responsabile, insieme a due complici rimasti sconosciuti, commessi a Felline (frazione di Alliste), in meno di 24 ore, l’11 febbraio del 2012, con un’auto (una Opel Corsa) rubata la notte prima ad Alezio: il primo, ai danni del distributore Aviolamp, dove erano presenti il titolare e un operaio che fu preso a calci e pugni, fruttò la somma di 3.170 euro; il secondo, nel bar tabaccheria “Milano Caffè”, dove un uomo, per essersi opposto all’azione, fu colpito con il calcio di una pistola alla testa, e dal quale furono sottratti tasse automobilistiche, ricariche telefoniche, carte prepagate, tre pacchi di sigarette e il registratore di cassa, per un totale di duemila euro; l’ultimo assalto, nel supermercato “Sisa-Gaetani”, dove fu strappata con violenza la borsa indossata da una cliente, e furono prelevati 780 euro dalla cassa.

Stando alle indagini, a questi episodi, se ne aggiungono altri tre che vedono come artefice sempre il 31enne di Ugento, come il tentato furto del 20 maggio 2012 in un’abitazione, compiuto con un ragazzo all’epoca dei fatti minorenne, sfociato nell’aggressione fisica della proprietaria che li sorprese. La donna fu presa a calci e pugni (la prognosi fu di 15 giorni) ma il marito riuscì a scappare chiedendo aiuto per strada e i due se la diedero a gambe levate, perdendo un cellulare che poi si sarebbe rivelato utile al lavoro di investigatori e inquirenti.

Ha retto, inoltre, l’accusa in merito alla rapina avvenuta tra il 18 e 19 luglio 2012 in un’abitazione a Torre Mozza (a Ugento) ai danni di due massaggiatrici che furono prima minacciate con una pistola di consegnare il denaro e poi, picchiate, palpeggiate nelle zone intime e colpite con il taser, uno storditore elettrico. Il bottino in questo caso comprendeva la somma di 1.850 euro, diversi gioielli, sette cellulari e una Renault scenic che era stata presa in noleggio dalle malcapitate. Proprio con quest’auto, secondo le carte dell’inchiesta, il giorno dopo, Deiana avrebbe raggiunto il supermercato “Adriana”, in località Torre San Giovanni (a Ugento), dove con un complice armato di fucile, sarebbe riuscito a impossessarsi e a fuggire con l’incasso di tremila euro. Il mezzo fu poi ritrovato carbonizzato, l’indomani.

Ma, l’imputato ha ottenuto l’assoluzione anche per quest’ultimo episodio.

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