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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Gallipoli

Rasoiata di Errico e Palumbo alle parole di Barba

Giunge puntuale la replica alle accuse di accordi trasversali mosse dal senatore all'esponente dei Socialisti e agli ex dissidenti. In arrivo la lista de "La Città"?

Il polverone si è di nuovo alzato. Come era nelle previsioni. E la nuova campagne elettorale in riva allo Ionio sempre riaprirsi, così come si era conclusa la stagione dei veleni dopo la caduta "rovinosa" dell'amministrazione guidata da Vincenzo Barba. Alle strigliate di Giuseppe Coppola e della Giovane Italia e, contestualmente, ai rilievi che navigano sulla stessa lunghezza d'onda di Biagio Palumbo per il Partito Socialista sull'immobilismo dei partiti gallipolini, ha fatto subito seguito l'anatema del senatore azzurro che sugli interventi quasi simultanei ha avvertito puzza di…inciucio. E come sempre l'ex sindaco è andato giù duro spezzando sul nascere qualsiasi tentativo di accordo trasversale tra partiti e movimenti delle due opposte coalizioni. Il principio è sempre quello: "Non si muova foglia che Barba non voglia….". Ma quello che sembra più strano è che la regola non riguarda solo il centrodestra gallipolino, ma finisca per riguardare da vicino anche gli ambienti del centrosinistra. Rilievi quelli di Barba che non sono certo andati giù al dirigente sezionale del Partito socialista, Biagio Palumbo che ha puntualmente replicato in queste ore:

"Il senatore Barba, inconsapevole del fatto che in democrazia ognuno è libero di esprimere il suo pensiero e nel contempo mosso dalla frenesia di rispondere a tutto e a tutti pur di prendere la parola anche su argomenti che non lo sfiorano nemmeno" scrive nella sua nota di replica Palumbo, "prende fischi per fiaschi. Nessuno ha parlato mai di inciuci, pastette e commistioni tra schieramenti opposti. Non è nel mio costume, né in quello del Partito socialista. Si è solo preso atto dell'esistenza di problemi antichi, gravi ed urgenti e della conseguente necessità di affrontare le elezioni e la futura vita amministrativa di Gallipoli con un patto tra persone serie, indipendentemente ed al di là della loro collocazione politica, che possano lanciare idee e modi nuovi di affrontare una situazione amministrativa che la stessa compagine guidata dall'ex sindaco Barba ha aggravato sensibilmente. Forse l'idea, che non è confusa o appiattita e che ha già raccolto consensi tra la gente, spaventa il senatore?".

E continua: "Fa piacere che dopo il fallimento della sua esperienza amministrativa egli pensi ad un governo politico. Si sarà persuaso sulla via per Damasco? Ma con chi, visto che dell'ex o futura Casa delle Libertà non vi è oggi traccia? Gli inciuci li lasciamo a lui e agli altri. Di certo, il signor Barba può stare tranquillo. Io partecipo assiduamente a tutte le riunioni del centrosinistra - guarda caso, proprio ieri se n'è tenuta una - e sono continuamente informato. A queste, ovviamente, l'ex sindaco non partecipa. A meno che lui, dall'alto della sua posizione, non partecipi ad altre, non ufficiali, inciuciando a sua volta…".

E un'altra "rasoiata" si registra anche da parte dell'ex presidente del Consiglio Comunale ed ex dissidente, Francesco Errico che testualmente dice: "Le dichiarazioni rese dal senatore Barba sembrano surreali, proprio lui il "re dell'inciucio" parla di governo politico - ricordiamo tutti le elezioni D'Alema-Mantovano di cui si è sempre vantato…..- Lui che ha distrutto una maggioranza politica cittadina facendo l'opposto di quello che oggi dice; parla lui che dimostra di essere informato tanto di quanto appare nel centrodestra tanto di quanto appare nel centrosinistra; parla lui che nel corso della crisi amministrativa non si è fatto scrupolo a chiedere il sostegno al suo oppositore/amico Fasano - vedi intervista a TeleRama - e poi vorrei tanto sapere chi sono i partiti cittadini e chi i rappresentanti del locale centrodestra con i quali interloquisce, visto che la ‘Sua' Forza Italia aspetta ancora la convocazione di un congresso, An è ancora commissariata e l'Udc si è federata con l'Udeur guardando benevolmente al Pd. Ma pensa proprio che i gallipolini abbiano dimenticato tutto? O forse non vuole essere il candidato sindaco per paura di confrontarsi con una proposta politica alternativa e democratica a favore della Città e non confusa con il suo modo di agire perché certo non possiamo chiamarlo amministrare? Su una cosa sono però in pieno accordo con quanto detto dal senatore" conclude Errico, "serve una squadra di amministratori veramente onesta e competente, è vero: si sarà reso conto in ritardo che la sua amministrazione non aveva nessuno di questi requisiti visto che solo le cronache politiche stanno mettendo in evidenza queste lacune della sua amministrazione. Serve amore per questa Città, serve responsabilità e dedizione e per questo condivido i contenuti di chi propone la realizzazione di un progetto per la Città capace di garantire l'uscita dal torpore e ne sappia programmare lo sviluppo". E la nostra solita traduzione dal politichese, visto il ridondante riferimento a "La Città", ci porta ad intuire che un'altra lista civica è pronta a scendere in campo. Congedandosi, ovviamente, dal Barba pensiero.

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