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Cronaca Maglie

Porto Cesareo, sequestrati 30 ombrelloni "segnaposto". Denunce a Maglie per il Rdc

I carabineri di Porto Cesareo hanno sequestrato materiale lasciato in spiaggia per "riservare" una postazione in riva al mare. A Maglie, invece, 6 persone hanno commesso irregolarità nella presentazione della domanda per il reddito

LECCE – Trenta ombrelloni di vario colore, sedie in plastica, sdraio e un carrello contenente diversa merce destinata al commercio ambulante, compresi diversi gonfiabili e giochi per bambini: il tutto abbandonato sulla spiaggia libera di Torre Lapillo e Porto Cesareo, in località Scalo di Furno.

I carabinieri della stazione di Porto Cesareo, nel corso di un'operazione notturna, hanno provveduto a rimuovere tutto il materiale lasciato lì da ignoti con funzione di segnaposto. Una violazione bella e buona. La merce è stata interamente sequestrata e affidata in custodia giudiziale.

Nel corso delle operazioni odierne, i carabinieri di Maglie hanno invece denunciato diverse persone, ritenute responsabili di aver commesso violazioni nella modalità di presentazione della documentazione necessaria a ottenere il reddito di cittadinanza. Gli accertamenti sono stati compiuti insieme agli uomini del Nucleo ispettorato del lavoro di Lecce.

La prima persona a essere stata denunciata è B.D., di 28 anni, che, nella documentazione allegata, aveva comunicato una residenza diversa da quella risultante all'anagrafe del Comune di Martano. Un'altra persona di 28 anni, C.F., è stata denunciata per aver illecitamente attestato che nessun componente del nucleo famigliare indicato nella documentazione fosse intestatario o avesse piena disponibilità di autoveicoli immatricolati, per la prima volta, nei sei mesi antecedenti la richiesta.

La terza denuncia è toccata a C.L.G., classe '76, per aver illecitamente dichiarato di riunire il requisito della residenza continuativa in Italia nel biennio precedente alla data di presentazione della domanda.

Un detenuto 32enne, S.L., è stato denunciato perché, pur percependo il reddito di cittadinanza, non ha comunicato all'ente erogatore la sua condizione detentiva. E ancora: C. S., classe '88, è stato denunciato per aver omesso di comunicare nella richiesta per ottenere il reddito, corretteamente presentata al termine del periodo di fruizione da parte del coniuge, la condizione detentiva del coniuge stesso. Infine V.N., del 1996, è stato denunciato per aver presentato la domanda, nonostante si trovasse agli arresti domiciliari.

L'importo totale percepito dalle persone deferite ammonta a 52mila e 825 euro. Gli uffici Inps sono stati informati dei fatti, così da provvedere a sospendere le erogazioni.

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