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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Decreto sul diritto allo studio. L’impegno del rettore contro le penalizzazioni

Dopo la forte presa di posizione del Consiglio degli studenti, è intervenuto Vincenzo Zara: " Il testo, attualmente in discussione, va valutato correttamente ma non deve peggiorare il trend negativo del calo d'iscrizioni nell'ateneo salentino"

LECCE – “Gravi conseguenze per tutti noi”: con queste parole, il Consiglio degli studenti, nel corso dell’ultima seduta tenuta presso l’ateneo salentino, aveva duramente bocciato il decreto sui Lep, i livelli essenziali di prestazione. La bozza, attualmente al vaglio della Conferenza Stato – Regioni, a loro dire ricalcherebbe, infatti, il testo presentato lo scorso anno dall’ex ministro al ramo Francesco Profumo, già respinto dalla Conferenza e duramente contestato dagli universitari.

Il ragazzi di Link in particolare hanno sottolineato come,  a causa del forte inasprimento dei requisiti di accesso al bando e di una presunta discriminazione operata tra le regioni del Paese, questo provvedimento taglierebbe fuori dall’accesso ai benefici migliaia di studenti.

In merito al decreto, è intervenuto oggi anche il rettore Vincenzo Zara che ha assunto una posizione più cauta ma, certamente, priva di entusiasmo: “Il decreto legislativo 68 del 29 marzo 2012, in attuazione della legge Gelmini, avvia la revisione della normativa riguardante il diritto allo studio universitario introducendo nuovi principi e nuove regole che incidono direttamente sulla possibilità di immatricolazione e iscrizione – ha spiegato in premessa -. In particolare, si sta discutendo a livello di Conferenza Stato-Regioni un ulteriore testo normativo che entra nel dettaglio degli indicatori di tipo economico da utilizzare ai fini della concessone di provvidenze e contributi a favore degli studenti universitari”.

Secondo Zara questo tipo di interventi deve essere valutato con la massima attenzione, “in considerazione sia della particolare situazione di crisi che ha colpito il nostro Paese e che ha contribuito a una significativa riduzione del numero complessivo degli studenti, sia in funzione dei differenti contesti socio-economici a livello regionale”.

Vale la pena ricordare come l’università del Salento abbia già subito, nel corso degli ultimi anni, una notevole riduzione del numero degli studenti iscritti, che sono passati dai circa 28mila di qualche anno fa ai poco meno di 20mila attuali. “Variazioni così importanti hanno ovviamente diverse motivazioni, che richiedono un’analisi approfondita per comprenderne le dinamiche e il significato-  ha aggiunto -. È comunque indispensabile che qualunque modifica riguardante il diritto allo studio non peggiori ulteriormente questo trend, e anzi punti a favorire le iscrizioni alla luce della considerazione tanto ripetuta che “la conoscenza è il motore per uscire dalla crisi economica”.

Il rettore ha poi assunto un impegno chiaro: “Poiché riteniamo intollerabile che si frappongano ostacoli al diritto allo studio, sarà mio compito, in qualità di rappresentante della comunità accademica, contribuire a un approccio più razionale e meno punitivo alle norme in discussione in questi giorni”.

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