Bando di gara dell'Aro Lecce 9: per il Tar la revoca è legittima
Respinto il ricorso della ditta Igeco, che si era aggiudicata la procedura. Soddisfatto il presidente dell'ambito, Gianni Stefano, sindaco di Casarano
LECCE – Per la Terza sezione del Tar, l’Aro Lecce 9 poteva legittimamente revocare la gara indetta per l’affidamento del servizio di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti nei sette comuni di competenza.
Dopo la sospensione cautelare degli atti di revoca accordata in via cautelare alla ditta Igeco, aggiudicataria dell’appalto, i giudici sono entrati nel merito delle vicenda accogliendo le tesi dell’avvocato Valeria Pellegrino che ha rappresentato le ragioni dell’ambito (che si è avvalso della consulenza legale anche dell'avvocato Ernesto Sticchi Damiani).
Dallo scorso autunno l’Aro ha una maggioranza formata dai comuni di Casarano, Ruffano e Matino che in precedenza si erano opposti al varo del nuovo piano di ambito e al relativo bando di gara, sostenuti invece dalle amministrazioni di Parabita, Montesano Salentino, Specchia e Miggiano.
Il presidente dell’Aro, il sindaco di Casarano, Gianni Stefano, ha già convocato l’assemblea per dare esecuzione alla sentenza: “Esprimo grande soddisfazione per i contenuti della sentenza che entra nel merito dei rilievi e delle motivazioni che hanno portato all'annullamento del bando di gara e conferma sostanzialmente la bontà dell'operato dei comuni che attualmente rappresentano la maggioranza”.
Le obiezioni riguardavano essenzialmente il costo del trasporto della frazione organica e il numero di addetti da impiegare che, secondo il primo cittadino, avrebbe comportato, solo per Casarano, un aggravio economico rispetto al servizio previsto di 600mila euro. I quattro comuni di minoranza hanno invece difeso a spada tratta il bando di gara. Dal momento della revoca, il servizio si è svolto in regime di proroga secondo il vecchio appalto.
Delle vicenda si è occupata anche l’Autorità nazionale anticorruzione, con una delibera del presidente, Raffaele Cantone, che a marzo aveva definito il caso dell’Aro Lecce 9 paradigmatico della situazione pugliese, caratterizzata da una scarsa collaborazione tra le istituzioni, e richiesto il commissariamento sia alla Regione Puglia che ai prefetti, inoltrando gli atti in suo possesso alla procura di Bari e alla Corte dei conti.
Sull'interpretazione che di quell'intervento fu fatta dalla controparte, l’avvocato Pellegrino ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Lo stesso Tar ha riconosciuto che con tale delibera, contrariamente a quanto sostenuto dall’impresa ricorrente e dai comuni di minoranza, il presidente dell’Anac si è limitato a dare atto delle ragioni di criticità poste a fondamento della revoca e della necessità che fossero superate”
Per Gianni Stefano “la sentenza entra nel merito e sgombera definitivamente il campo anche dalle ombre che artatamente qualcuno aveva gettato sull'operato dell'attuale maggioranza, con una interpretazione di parte della delibera del presidente dell'Anac”.