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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Killer evaso, proseguono le indagini. Setacciate case di conoscenti e pregiudicati

La task-force impegnata nella caccia a Fabio Antonio Perrone, l’ergastolano fuggito dal “Vito Fazzi” venerdì scorso, allarga in centri concentrici le ricerche del 41enne. Ma non trascura i luoghi d’origine del latitante: se non dovesse aver trovato rifugio da conoscenti, non si esclude che nelle loro abitazioni possa essere rinvenuto materiale utile alle indagini. Monitorate tutte le case con infissi e vetri rotti

LECCE  -  Quel che è certo è che in giro. Armato. I cerchi concentrici si fanno via via più larghi. Nessuno degli elementi che si sono susseguiti nel tourbillon di indiscrezioni delle ultime ore ha trovato riscontro. Fabio Antonio Perrone, il killer ricercato dall’ora di pranzo di venerdì scorso, è ancora a piede libero per chissà dove. Le ricerche interforze avviate negli istanti successivi alla fuga del killer, condannato all’ergastolo per l’omicidio di un cittadino montenegrino avvenuto a Trepuzzi, a fine marzo del 2014, proseguono senza sosta.

E’ scappato dal terzo piano dell’ospedale “Vito Fazzi”, dove era stato accompagnato per un accertamento clinico, dopo aver rubato la pistola a un agente della penitenziaria, ferendolo alla gamba. Durante la sua folle corsa verso l’uscita della struttura sanitaria, ha ferito anche un vigilante e rapinato l’autovettura di una donna: la Toyota Yaris con la quale è scappato.copia-di-dscn4576-4-2-2

Ora lo cercano ovunque. Via terra e via cielo. Da due giorni le pale dell’elicottero lasciano le tracce uditive del loro passaggio e infondono una dose, seppur minima, di sicurezza. Le forze dell’ordine sono tutte tese alla ricerca del 41enne. Le abitazioni del nord Salento sono state setacciate dai carabinieri dei vari reparti dell’Arma, dagli agenti della squadra mobile della questura leccese e dagli uomini della polizia pentienziaria.

Le case di villeggiatura delle marine leccesi sono state oggetto di perquisizioni. Non soltanto quelle legate a volti conosciuti alle cronache locali, ma anche gli edifici che, semplicemente, presentano un infisso forzato o un vetro rotto. Perrone potrebbe essersi nascosto ovunque e, dopo 72 ore, sono centinaia i veicoli e i conducenti sottoposti a controllo ai posti di blocco allestiti in tutto il Tacco dagli investigatori.

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