Omicidio per gelosia, condannato a 24 anni di carcere
I giudici della Corte d'Assise di Lecce hanno condannato a 24 anni di reclusione Gaetano Luce Bianco, il 53enne accusato dell'omicidio di Sergio Tundo, avvenuto a Tuglie il 5 maggio del 2009
LECCE - Dovrà scontare ventiquattro anni di carcere Gaetano Luce Bianco, il 53enne gallipolino accusato dell'omicidio di Sergio Tundo, il 41enne di Galatina assassinato la notte del 5 maggio 2009 in via Ugo Foscolo alla periferia di Tuglie. La sentenza è stata emessa dai giudici della Corte d'Assise di Lecce (presidente Roberto Tanisi). Il pubblico ministero Alberto Santacatterina aveva invocato, al termine dela requisitoria in cui aveva ricostruito i tragici eventi che hanno portato alla morte di Tundo, una condanna a 26 anni, chiedendo l'applicazione nei confronti dell'imputato delle attenunanti generiche anche e soprattutto in virtù dell'atteggiamento collaborativo dimostrato dal 53enne nel corso delle indagini. Proprio quest'ultimo punto, però, è stato contestato dall'avvocato Mezio Francesco Galluccio, che rappresenta la famiglia, costituitasi parte civile: a suo dire, infatti, l'imputato non avrebbe fornito alcuna collaborazione, tanto da non aver confessato, né aver scritto una lettera ai parenti della vittima, invocando perdono.
Quello di Tundo è un omicidio scaturito da una presunta torbida storia di gelosia e di molestie. Secondo quanto emerso dalle indagini, infatti, Bianco da qualche tempo aveva iniziato a tormentare la madre di un suo amico, con la quale in passato aveva avuto una relazione, terminata ormai da quattro anni. L'imputato sarebbe arrivato perfino a introdursi nella sua abitazione per rubare alcuni capi di biancheria intima. Nei suoi confronti è stato ipotizzato anche il reato di stalking.
La donna, stanca delle presunte molestie, avrebbe chiesto all'operaio un incontro chiarificatore. Un incontro cui parteciparono il figlio della donna e un suo amico, Sergio Tundo. La discussione sarebbe presto degenerata in una vera e propria aggressione fisica. La vittima intervenne in difesa del giovane amico, ma poco dopo si accasciò al suolo in seguito ad una coltellata ricevuta all'addome. Un colpo mortale. Il presunto assassino si diede subito alla fuga, ma dopo alcune ore fu poi rintracciato dai carabinieri della compagnia di Gallipoli presso la sua abitazione e arrestato.