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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Truffa e peculato con i ticket del Castello Carlo V: chiesti più di 20 anni

Si avvia alle battute finali il processo abbreviato nei riguardi dei vertici di due società accusate di aver dichiarato incassi inferiori per versare meno del dovuto al Comune di Lecce

LECCE - La Procura ha invocato circa 21 anni di reclusione nel processo col rito abbreviato che vede imputati per presunti illeciti i vertici delle società Theutra e Oasimed (costituite in un raggruppamento temporaneo d’impresa) affidatarie della gestione dei servizi di informazione e accoglienza turistica, promozione culturale e altri servizi del castello V, a Lecce.

Queste le pene richieste in mattinata dalla sostituta procuratrice Rosaria Petrolo: quattro anni e 8 mesi per Stefano Ramires, 49 anni, presidente della società cooperativa “Oasimed”, con sede legale a Lecce; tre anni e quattro mesi ciascuno per Marina Quarta, 51enne di Lizzanello, presidente di “Theutra”, (rispetto alla quale ha chiesto l’assoluzione per assenza di riscontri solo dal capo d’accusa relativo all’utilizzo di fatture); per il suo vice Paolo De Rinaldis, 49 anni, di Lizzanello; per Anna Maria Cafiero, 77 anni, originaria di Brindisi ma residente a Lecce, consigliera della stessa società; per la vice presidente della cooperativa “Oasimed” Raffaella De Luca, 49, di Galatina, e per il vice presidente Marco Bianchi, 46, di Lecce, consigliere della stessa società.

Stando all’ipotesi accusatoria (sono contestati i reati di truffa e peculato), dal 2018 al settembre del 2019, sarebbero state comunicate al Comune entrate inferiori a quelle realmente incassate (per complessivi 73.244 euro) attraverso i ticket d’ingresso nel castello e per l’accesso alle mostre allestite al suo interno, riducendo così l’importo che, per contratto, avrebbero dovuto essere corrisposto all’Ente, pari al 20 percento di quanto percepito.

La somma oggetto del presunto peculato, specificata oggi dalla pm, in apertura di udienza, con la conseguente modifica del capo di imputazione, è di 14mila euro.

Dopo la requisitoria, la parola è passata all’avvocato Michele Reale (che ha sostituito in udienza il collega Pierpaolo Schiattone), in rappresentanza del Comune di Lecce (parte civile al processo), e agli avvocati difensori Amilcare Tana e Luigi Quinto. Nella prossima udienza, il prossimo 12 gennaio, si chiuderanno le discussioni della difesa, con l’arringa dell’avvocata Ivana Quarta, e il giudice Alcide Maritati si ritirerà in camera di consiglio per decidere il verdetto.

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