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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Elezioni universitarie al Tar: secondo un’associazione sono da rinviare

"Obiettivo studenti", sigla studentesca rappresentata davanti ai giudici amministrativi da Pietro Quinto, ritiene che non sia stato rispettato il termine minimo di 45 giorni tra l'indizione delle elezioni e la data di svolgimento delle stesse

LECCE – Sulla validità della procedura delle elezioni per il rinnovo delle rappresentanze studentesche programmate per l'8 e il 9 di aprile, il Tar di Lecce si pronuncerà, in prima istanza, all’inizio della prossima settimana. Secondo il ricorso proposto dall’avvocato Pietro Quinto su mandato dell’associazione “Obiettivo studenti”, tra la pubblicazione del decreto di indizione della consultazione e la data di svolgimento della stessa non sarebbe stato previsto il termine minimo richiesto di 45 giorni.

Intanto i giudici amministrativi hanno accolto l’istanza di abbreviazione termine in ragione dell’urgenza e così nel volgere di pochi giorni si ritroveranno a discutere dell’istanza di sospensiva: “Il vizio del mancato rispetto di tale termine – si legge nel testo del ricorso – non viene superato, e anzi è aggravato, dalla circostanza che con un decreto integrativo il rettore ha spostato i termini di presentazione delle liste ma non altri termini come quello di composizione del seggio elettorale perché comunque calibrati in relazione al termine complessivo del procedimento elettorale nella specie violato e che invece è necessario per garantire la formazione e la presentazione delle liste e la verifica della loro ammissibilità alla luce del regolamento elettorale”.

Nell’istanza di sospensiva richiesta dall’associazione, Pietro Quinto ha sottolineato anche un altro aspetto, “le ripercussioni sull’esito delle elezioni ove i vizi del procedimento fossero accertati in un momento successivo e quindi con uno spreco di risorse e di attività che coinvolgono tutto il corpo elettorale dell’università. Un’ulteriore censura che viene sollevata nel ricorso attiene alle modalità di votazione. Nel decreto di indizione si stabilisce che il procedimento elettorale si svolgerà con procedure telematiche. Ma non è stata prefissata ed approvata dagli organi competenti la regolamentazione di tale procedura e quindi la necessaria modifica delle disposizioni regolamentari vigenti che prevedono le votazioni con il sistema tradizionale cartaceo (schede elettorali e spoglio dei voti).

“Se è vero – spiega l’avvocato Quinto nel ricorso – che l’utilizzazione di procedimenti telematici semplifica ed accelera la procedura elettorale, occorre che, prima della indizione delle votazioni, vengano approvate le regole afferenti il nuovo sistema e soprattutto gli elettori e i candidati sappiano come si esprimeranno i voti, come gli stessi saranno registrati e computati, con tutte le garanzie connesse, ivi compresa la fase di verifica e di eventuali contestazioni. Sono tutte queste garanzie indispensabili per rendere legittima una procedura elettorale”.

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