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Cronaca Poggiardo

Rifiuti: l'impianto è stato riaperto, l'emergenza resta

Poggiardo: chiuso da venerdì per l'intasamento dei biotunnel, lo stabilimento della Sudgas ha ripreso a funzionare. Carichi intensificati verso Grottaglie e Fragagano. Ma si prospettano altri blocchi

Lo stabilimento della Sudgas è stato riaperto, ma i problemi, i dubbi e le polemiche rimangono. L'impianto di biostabilizzazione di Poggiardo aveva le porte sbarrate fin da venerdì a causa dell'esaurimento delle volumetrie disponibili. Il rischio esplicito era che si arrivasse al collasso e alla piena emergenza nei 46 comuni che ricadono nel bacino dell'Ato Lecce/2. All'alba di oggi, i camion hanno dunque ripreso a lavorare, dopo che erano stati costretti a fare marcia indietro nei giorni scorsi a causa dell'intasamento dei sedici biotunnel. Il problema è sorto quando i carichi in entrata hanno sorpassato quelli destinati nelle discariche di Grottaglie e Fragagnano. Dal 1° al 5 maggio la ditta Vergine di Fragagnano, che insieme ad Ecolevante di Grottaglie si occupa del prelievo da Poggiardo, aveva interrotto il servizio. Questa mattina, dunque, i mezzi provenienti dai vari comuni hanno potuto scaricare i rifiuti. In alcuni casi erano stipati all'interno dei furgoni da quasi tre giorni.

Ma l'impianto, che funziona a fasi alterne, continuerà in futuro a creare problemi se non si arriverà ad una soluzione. La Provincia di Lecce ha chiesto alle ditte Vergine ed Ecolevante di Grottaglie di aumentare i viaggi di trasferimento dei rifiuti biostabilizzati, fino a venti carichi al giorno. Le ditte assicureranno il servizio, pur nella richiesta alla Regione, nello specifico da parte della ditta Vergine, di ampliare la discarica di Fragagnano. In caso contrario, a partire dal 10 giugno vi sarà un'ulteriore interruzione che, in vista dell'estate, potrebbe provocare problemi igienico-ambientali di notevole portata.

Il caso delle discariche sarà al vaglio di un incontro convocato dal prefetto e che vedrà allo stesso tavolo esponenti della Provincia, dell'Ato ed i sindaci dei comuni interessati, ivi compresi quelli al momento inadempienti nel versamento della tassa sui rifiuti, situazione legata proprio agli aumenti della Tarsu, a causa dei ritardi sull'entrata in funzione del ciclo completo dei rifiuti, che obbliga a costi aggiuntivi. Il presidente dell'Ato Lecce/2, Silvano Macculi, intanto invita il presidente della Regione Nichi Vendola a chiedere lo stato di emergenza per la provincia di Lecce, ritenendo necessaria la nomina di un commissario ad hoc.

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