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Cronaca Guagnano

Direttrice di banca non fornisce carte indispensabili per vicenda Aequanius: a processo

Rinviata a giudizio una 53enne di Mesagne, ex coordinatrice della filiale della Banca Popolare Pugliese di Guagnano. Avrebbe negato documenti a un imprenditore, parte offesa nel processo, nonostante il decreto ingiuntivo urgente emesso dal Tribunale di Lecce

LECCE – Sentenze della Cassazione hanno sancito e ribadito nel tempo l’obbligo da parte degli istituti di credito di fornire documenti in totale trasparenza. Eppure è stata proprio una banca salentina a negare, in un raro caso, la consegna delle carte a un imprenditore,  vittima di presunti casi di usura  nell'ambito dell’operazione “Aequanius”, condotta dai carabinieri del comando provinciale leccese nel 2012. La direttrice di una filiale andrà ora a processo con l’accusa di mancata esecuzione dell’ordine del giudice, prevista dall’articolo 388 del Codice penale.  

Alla ex direttrice della filiale della Banca Popolare Pugliese di Guagnano, Rosa Manca, 53enne residente a Mesagne, è stata infatti notificata la citazione diretta a giudizio dal pubblico ministero di Lecce, disposta nei giorni scorsi dal sostituto procuratore Maria Vallefuoco. Nello specifico, l'accusa mossa nei suoi confronti è quella di non aver fornito le copie dei degli assegni risultati non pagati da una delle presunte vittime, nonostante l’esistenza di un decreto ingiuntivo e subito esecutivo, emesso dal giudice del Tribunale leccese a seguito di un esposto alla Banca d’Italia presentato dalla legale dell’imprenditore guagnanese, Alessandra Fabiani del Foro di Taranto, delegata regionale dell'associazione consumatori Sos Utenti, presieduta da Gennaro Baccile.

Quei 95 assegni impagati costituiscono buona parte della documentazione indispensabile all'imprenditore guagnanese per difendersi come parte offesa nel processo penale per usura, nell’ambito del processo “Aequanius. Una vicenda che coinvolse, tra gli altri, l’allora direttore della stessa filiale guagnanese accusato - in concorso - di aver concesso in prestito denaro con tassi di interesse da capogiro, ottenendo dalle presunte vittime (imprenditori ed esercenti del luogo), delle regalie. L’indagine mosse i primi passi proprio a seguito della denuncia di una delle vittime, il titolare di una concessionaria di auto, alla quel si sommarono anche altre segnalazioni simili.

Uno di questi ex commercianti, protagonista di questa vienda e oggi parte civile nei confronti della ex direttrice di filiale, era all’epoca dei fatti un cliente della Bpp. I numerosi assegni emessi in quegli anni e tutte le movimentazioni del suo conto corrente rappresentano, come si indicava in alto, del materiale probatorio indispensabile per potersi difendere nell’ambito della vicenda giudiziaria. Non ricevendo alcuno dei documenti dovuti, la sua avvocata di fiducia ha presentato ricorso all’esecuzione forzata del provvedimento che obbligava l’Istituto a consegnare i documenti.

A seguito di numerosi accessi presso la filiale di Guagnano - da parte di ufficiali giudiziari, alla presenza dell’imprenditore ex correntista e dell’avvocata Fabiani - la direttrice della filiale, il responsabile della funzione legale dell’istituto e il loro avvocato, hanno consegnato soltanto parte dei documenti richiesti e per giunta in copia semplice, nonostante il Tribunale avesse ordinato di consegnare la “copia conforme all’originale”, rifiutandosi di attestare tale conformità.

A seguito della mancata esecuzione dell’ordine del giudice, l’imprenditore guagnanese ha presentato querela presso gli uffici della Procura della Repubblica di Lecce contro i responsabili della Banca Popolare Pugliese. La pm ha ritenuto fondata la notizia di reato e il prossimo 7 dicembre prenderà il via il processo a carico della ex numero uno della filiale Bpp guagnanese.

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