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Cronaca Alezio

Colpito dalla cima di un albero da oltre un quintale di peso: in due a processo

Rinviati a giudizio i presunti responsabili della morte di Romeo Reo, 49enne di Alezio travolto da una cima lunga 4 metri durante i lavori di potatura

ALEZIO – Rinviati a giudizio i due presunti responsabili della morte di Romeo Reo, il 49enne di Alezio, colpito dalla cima di un cipresso di oltre un quintale, mentre erano in corso degli interventi di potatura in un’abitazione tra il comune messapico e Gallipoli, nella mattinata del 30 novembre dello scorso anno. Si apre infatti il processo per Gianluca Crusafio, 28enne di Matino e Mario Leopizzi, 53enne di Alezio, accusati in concorso di omicidio colposo.

Il primo è il titolare della ditta di noleggio di macchinari edili, per il gup Michele Toriello “non utilizzato in maniera conforme”. Il secondo è invece il figlio del titolare della villa, che avrebbe commissionato alla vittima i lavori. Sarebbe stata quest'ultima a procurarsi il mezzo cingolato dotato di ponte mobile dal quale è poi precipitato, rimediando lesioni fatali al collo e alla testa che lo hanno strappato alla vita. Stando alla ricostruzione effettuata dagli ispettori dello Spesal, sopraggiunti in quella tragica mattinata assieme ai carabinieri della stazione locale, il proprietario del mezzo lo avrebbe diretto da terra. Sul cestello, invece, un altro individuo che non avrebbe avuto né titoli, né competenze.

Il figlio del proprietario dell’abitazione, intanto, avrebbe seguito le operazioni dal terrazzo. Anche la vittima, da un terrazzino accanto, avrebbe assistito supervisionando i lavori. Sarebbe stata una concatenazione di atti “imperiti e negligenti” per il giudice a provocare la caduta della cima dell’albero, lunga circa quattro metri, che ha poi colpito con violenza al volto il 49enne. Raggiunta da un’ambulanza partita dall’ospedale “Sacro Cuore di Gallipoli”, la vittima era però ormai senza vita a causa dei traumi e delle fratture riportate. Il processo per i due imputati si aprirà il prossimo 5 marzo, davanti al giudice monocratico della prima sezione penale Giovanna Piazzalunga. Crusafio è difeso dall’avvocato Maria Greco, Leopizzi dal legale Biagio Palamà, entrambi del Foro di Lecce.

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