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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Inchiesta Boc: in sei a processo per falso e abuso d'ufficio

Si è conclusa con sei rinvii a giudizio l'udienza preliminare relativa all'inchiesta sui presunti illeciti. Tra gli imputati l'ex assessore Ennio De Leo, e il dirigente comunale Giuseppe Naccarelli

LECCE – Si è conclusa con sei rinvii a giudizio l’udienza preliminare relativa all’inchiesta sui presunti illeciti relativi all’erogazione degli incentivi nell’ambito della sottoscrizione dei Boc (Buoni obbligazionari comunali, aggiudicati nel 2005 dal gruppo Deutsche Bank per 105 milioni di euro) da parte del Comune di Lecce. Dinanzi ai giudici della prima sezione penale di Lecce dovranno comparire, il prossimo 23 gennaio: Ennio De Leo, ex assessore al Bilancio del Comune di Lecce; Giuseppe Naccarelli, ex dirigente del settore economico e finanziario e alcuni componenti del suo staff: Lucio Stefanelli, Giuseppe Filippi Filippi, Adriano Migali e Donatella Rizzo.

Al centro dell’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Lecce Giovanni De Palma e condotta dagli uomini del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Lecce, la liquidazione degli incentivi pari a 684.400 euro che, secondo l’ipotesi accusatoria, il Comune avrebbe versato agli imputati “in assenza di regolare impegno di spesa e senza adeguata copertura finanziaria”, che avrebbero così ottenuto un ingiusto profitto.

Secondo quanto emerso dalle indagini Giuseppe Naccarelli, ex dirigente del settore economico e finanziario, avrebbe falsamente dichiarato di aver provveduto “ad espletare gran parte del procedimento di perfezionamento relativo all’emissione del prestito obbligazionario”, giustificando la liquidazione degli incentivi al gruppo d lavoro da lui diretto. Sarebbe stato l’ex assessore Ennio De Leo a proporre e a far approvare dalla Giunta comunale, inducendo in errore gli altri componenti della stessa, il regolamento comunale per la ripartizione degli incentivi.

Un regolamento, secondo l’accusa, del tutto illegittimo. Naccarelli avrebbe poi provveduto a liquidare i premi, “attestando falsamente la regolarità contabile e la copertura finanziaria della spesa”. L’ex dirigente del settore economico e finanziario del Comune di Lecce avrebbe percepito un incentivo pari a 319.880 euro; 42mila euro a Lucio Stefanelli, Giuseppe Filippi Filippi e Adriano Migali; e 27mila a Donatella Rizzo. Stefanelli è stato rinviato a giudizio anche per le accuse di minaccia, ingiuria e calunnia nei confronti di un altro dipendente comunale.

Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Pasquale e Giuseppe Corleto, Giorgio Memmo, Andrea Sambati e Stefano De Francesco.

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