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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Abuso d’ufficio e favoreggiamento: rinvio a giudizio per il procuratore Laudati

L'ex procuratore di Bari dovrà difendersi dinanzi ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce. Secondo Cataldo Motta e Antonio Donno avrebbe ostacolato le inchieste sul presunto giro di escort assoldate dall'imprenditore Giampaolo Tarantini

LECCE – Abuso d’ufficio e favoreggiamento personale. Sono queste le accuse da cui l'ex procuratore di Bari Antonio Laudati (attualmente sostituto procuratore generale a Roma) dovrà difendersi dinanzi ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce. Il magistrato campano è stato rinviato a giudizio dal gup di Lecce Cinzia Vergine dopo una lunga camera di consiglio, durata circa quattro ore. A giudizio sono finiti anche sei giornalisti accusati di diffamazione nei confronti dello stesso Laudati. Il processo nei confronti di tutti gli imputati si aprirà il prossimo 5 maggio.

Secondo quanto sostenuto dal procuratore di Lecce Cataldo Motta e dall'aggiunto Antonio De Donno, Laudati avrebbe cercato di ostacolare le inchieste della Procura di Bari sul presunto giro di escort che l’imprenditore Giampaolo Tarantini avrebbe condotto nelle residenze dell'ex premier Silvio Berlusconi. L’ex numero uno della Procura barese avrebbe anche assegnato un'indagine parallela per controllare il lavoro dei colleghi. Da qui le accuse di abuso d’ufficio e favoreggiamento personale nei confronti di Tarantini.

A dare avvio all’inchiesta alcuni esposti presentati anche dall’ex pm barese Giuseppe Scelsi, un altro degli imputati. Scelsi sarà giudicato con il rito abbreviato il prossimo 26 marzo. Il presunto tentativo “d’insabbiamento” ad opera di Laudati, era poi finito all’attenzione della Procura di Napoli, che nel frattempo conduceva un’altra inchiesta su un presunto tentativo di estorsione all’ex premier Berlusconi.

Proprio sull’utilizzo delle intercettazioni provenienti da quel procedimento si erano opposti i legali di Laudati, gli avvocati Angelo Pallara e Andrea Castaldo. Un eccezione respinta dal gup, secondo cui vi è connessione probatoria tra i due procedimenti. Respinta anche l’eccezione sulla validità delle dichiarazioni rese dallo stesso Scelsi, e altre persone. Si tratta di un valutazione di merito di cui dovrà occuparsi il giudice naturale, e cioè quello del dibattimento.

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