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Cronaca Racale

Ripresa del gioco, squadra scoperta: gli avversari segnano, il portiere si vendica

Sul finire del primo tempo della gara tra Atletico Racale e Uggiano un rocambolesco episodio che ha portato all'espulsione dell'estremo ospite

RACALE - Pomeriggio movimento quello di ieri a Racale, dove la locale squadra di calcio, l'Atletico, ha superato per 1 a 0 la formazione di Uggiano La Chiesa nella quinta gionnata del campionato di Promozione. 

Alla fine del primo tempo, infatti, quando già i locali erano in vantaggio per 1 a 0 con gol di Garrapa, si è verificato un episodio che ha poi portato ad un prolungato parapiglia e all'espulsione del portiere degli ospiti, Mele, per gioco violento. L'estremo ha rifilato un calcio all'attaccante Migali dopo che questi aveva insaccato la seconda rete per l'Atletico. 

I nervi sono saltati perché l'azione è ripartita dopo che il gioco, nell'altra metà campo, era stato fermato in seguito ad un episodio contestato: l'Uggiano ha infatti reclamato un calcio da rigore ai danni di un proprio calciatore, Magnolo. L'arbitro, Ancona di Taranto, aveva lasciato proseguire.

Mentre il centrocampista degli ospiti era a bordo campo, lateralmente, per farsi medicare, con compagni e avversari tutti o quasi nelle vicinanze per rinfrescarsi e sincerarsi della sue condizioni, il direttore di gara ha ordinato la ripresa del gioco: il portiere De Iaco vede Migali tutto solo e lo serve con un lancio. L'attaccante si invola verso la porta avversaria, supera Mele in uscita e realizza. A quel punto si registra la reazione violenta di Mele che prima ha mandato a terra l'autore del gol con una sorta di sgambetto e poi lo ha colpito con maggiore violenza. In pochi secondi si è formato un capannello nel quale sono volati altri colpi proibiti.

Il video: dalla ripresa del gioco alla rissa

L'Uggiano, sulla propria pagina facebook, ha indicato nell'arbitro l'unico responsabile di quanto accaduto, pur censurando la reazione del suo portiere che, comunque, sarebbe stato preso in giro dall'avversario. Si contesta, inoltre, l'errore tecnico che Ancona avrebbe commesso annullando il gol dopo averlo convalidato con il supporto dell'assistente di linea: il passo indietro sarebbe stato determinato dalla consapevolezza che i calciatori del Racale, per risolvere il "malinteso", avrebbero deciso di farsi un autogol.

La versione degli ospiti viene contestata punto per punto dal presidente dell'Atletico, Francesco Cimino, per il quale è una indecenza il tentativo di sminuire l'episodio di violenza addebitando al suo attaccante una presunta provocazione. Il numero uno del club racalino si è detto dispiaciuto innanzitutto per non aver ricevuto le scuse per l'accaduto e in secondo luogo perché nell'impianto sportivo erano presenti tanti ragazzi del settore giovanile che certo non hanno bisogno di assistere a comportamenti di questo tipo. Una precisazione anche sul motivo dell'annullamento del gol in un primo momento concesso: il portiere avrebbe battuto il calcio di rinvio con leggero anticipo rispetto al fischio dell'arbitro.

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