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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

"Ritirate quel bando per l'assegnazione dei voli"

Si accentua il dissenso per il trattamento riservato allo scalo di Brindisi da parte di Regione e Aeroporti di Puglia. Confindustria e sindacati chiedono il nuovo piano voli

Così non va e chiedono alla Regione e ad "Aeroporti di Puglia" il ritiro del bando per l'assegnazione dei voli in partenza dall' Aeroporto Popola Casale" di Brindisi. Il nome, d'altronde, inizia a star stretto, come la scarsa considerazione da parte degli organi preposti, che invece di aprire le porte alle compagnie di bandiera per consentire scali sempre più frequenti e in sinergia tra l'aeroporto di Bari e il nuovo "Aeroporto del Salento", glissano sulla faccenda e ridimensionano le sue opportunità di sviluppo di quest'ultimo. Nella riunione di oggi - allargata alle province di Lecce e Brindisi con le rappresentanze sindacali dei Trasporti, delle confederazioni degli industriali e degli artigiani - quel che è emerso è proprio "la contrarietà per l'assenza di un'adeguata attenzione da parte della società di gestione sul suddetto aeroporto, nella formulazione del piano industriale di sviluppo e della sua utilizzazione; tutto ciò pur in presenza di una infrastruttura, unica tra gli scali pugliesi, che dispone di due piste quasi ortogonali, che permettono decolli ed atterraggi indipendentemente dalle condizioni del vento. Peraltro, una delle due piste, con una lunghezza pari a circa 2680 metri, consente il decollo di aerei di maggiori dimensioni".

"Soprattutto - dicono dalle associazioni sindacali e dalle due confindustrie - è stata da tutti rilevata l'assenza nel bando di rotte preordinate in partenza da Brindisi ed altre in partenza da Bari che avrebbero consentito un approccio integrato tra i due maggiori aeroporti pugliesi. E' da rilevare, inoltre - aggiungono - che durante la fase di consultazione a suo tempo attivata dalla Seap per i territori di Brindisi e di Lecce, non sono state coinvolte le parti sociali che avrebbero fornito ulteriori informazioni sulla dimensione della domanda turistica, di business e scientifica del bacino del Salento. Quanto detto è confermato dall'ultimo bando di gara, in esito al quale sono state destinate ingenti risorse per attivare linee internazionali per il solo scalo di Bari. In tal modo è stato peraltro disatteso l'obiettivo di tali fondi comunitari, destinati a colmare i divari dei territori in ritardo rispetto al resto dell'Italia e dell'Europa, atteso che il Salento registra un divario maggiore rispetto alla provincia di Bari".

Chiarissimo il passaggio che segue: "In altri termini non è stato tenuto nel dovuto conto il fabbisogno che può scaturire da un bacino di utenza di oltre due milioni di abitanti e che è proiettato verso uno sviluppo turistico-commerciale in forte crescita sia per l'intero Salento sia per l'area nord di Brindisi. Inoltre, non è assolutamente da sottovalutare la domanda proveniente dall'area di business in considerazione delle numerose aziende, grandi, piccole e medie, che insistono nell'area e del processo di internazionalizzazione in atto delle Pmi. Pertanto, si richiede alla Regione e ad Aeroporti di Puglia il ritiro del bando".

Intanto le due associazioni degli industriali di Lecce e Brindisi hanno chiesto al presidente della Provincia di Brindisi di estendere il tavolo programmato per il 9 maggio alle rappresentanze politiche ed istituzionali.

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