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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

"Ritorsioni contro i lavoratori Lupiae": la denuncia di Antonio Rotundo

Presunte vessazioni ai danni di chi non ha firmato l'accordo: Rotundo chiede l'intervento del sindaco e i sindacati ritornano al tavolo con la società partecipata

LECCE – Trasferimenti e presunte vessazioni ai danni di alcuni lavoratori della società partecipata dal Comune di Lecce, Lupiae Servizi: la denuncia reca la firma di Antonio Rotundo.

Il presidente della commissione Controllo ha inviato una nota dai toni infuocati spiegando che “sono in atto, da alcuni giorni, numerosi trasferimenti di dipendenti Lupiae; si tratta di quei lavoratori che non hanno sottoscritto il contratto di trasformazione dell’orario di lavoro e tale nuova dislocazione del personale fortemente penalizzante avviene al di fuori di interventi generali di riorganizzazione aziendale come previsto dal Ccnl e contravvenendo l'articolo 2103 del codice civile”.

Rotundo non usa mezzi termini nel segnalare presunti “atti ritorsivi nei confronti di coloro i quali hanno avuto l'unico torto di non aver firmato il contratto proposto dalla partecipata”.

“Aldilà del merito delle scelte compiute - si legge nella nota - credo che i lavoratori meritino rispetto, per questo ritengo del tutto inammissibile che in una azienda pubblica partecipata dal Comune al cento per cento, cioè con i soldi dei contribuenti, possano accadere fatti che richiamano alla mente pratiche più consone a quelle dei caporali che a manager pubblici, dove vengono  calpestati diritti fondamentali riconosciuti dalla legge e lesa la dignità stessa dei lavoratori e delle lavoratrici”.

Rotundo ha quindi chiesto al sindaco Paolo Perrone di intervenire in prima persona per accertare ciò che sta accadendo e “porre fine a metodi a dir poco odiosi di gestione del personale”.

Le reazioni dei rappresentanti sindacali a tali dichiarazioni non sono mancate: “Se ciò che afferma Rotundo è vero saremo i primi ad intervenire – commenta Vito Perrone di Ugl – ed io personalmente mi farò carico di sporgere denuncia. È anche vero, però, che non si possono strumentalizzare i lavoratori della Lupiae servizi: una decina di loro ha scelto di non firmare l’accordo ma i sindacati hanno il dovere di mettere in sicurezza tutti i dipendenti, evitando lo sforamento del pareggio di bilancio che metterebbe a rischio la società già pronta a dichiarare gli eventuali esuberi”.

La sopravvivenza della partecipata, del resto, è appesa al doppio filo della stabilità del bilancio e della proroga delle convenzioni – fino al 2018 – stipulate dall’amministrazione comunale leccese. L’esigenza primaria è quella di sventare la messa in liquidazione della società (come avvenuto già per Alba Service), assicurando i livelli occupazionali che attualmente contano 280 unità tra operai ed amministrativi.

“È per questo motivo che i lavoratori, nella primavera del 2016, hanno accettato il rinnovo dell’accordo di riduzione del monte ore, già valido per tre anni, che ha pesato diversamente a seconda della categoria di riferimento – ricorda la segretaria provinciale Uiltucs Uil, Antonella Perrone -. I settori operativi hanno mantenuto un numero di ore lavorative maggiore rispetto al taglio più pesante richiesto agli addetti dell’amministrazione che sono passati da 40 a 30 ore settimanali”.

I sindacati ed i vertici della spa hanno trovato la quadra del cerchio aumentando – se pur di poco – il monte ore settimanale. Il sacrificio richiesto alle maestranze si agganciava sia alla necessità di mantenere il bilancio in attivo, sia al futuro rilancio della società in vista della presentazione di un nuovo piano industriale.

Non tutti i lavoratori hanno accettato la modifica sui contratti individuali ed ora più di qualcuno sembra rivendicare il diritto di tornare alle condizioni salariali e contrattuali precedenti. I sindacati, al netto della denuncia presentata da Rotundo, l’8 febbraio torneranno a sedersi al tavolo con la presidente di Lupiae Servizi per un aggiornamento della situazione.

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