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Cronaca Castro

Mistero a Castro, pescatore rinviene un cadavere: addosso il giubbotto di salvataggio

La macabra scoperta intorno alle 17,30, nello specchio d'acqua antistante l'insenatura della località adriatica. Sul posto, 118, carabinieri, militari della capitaneria e agenti del commissariato di Otranto. Dopo la constatazione del decesso, la salma dell'uomo è stata trasferita presso la camera mortuaria di Lecce, su disposizione del pm di turno

CASTRO – Una gamba amputata e un filo metallico che gli cinge la vita. L’allarme è arrivato da un pescatore di Castro che, intorno alle 17,30, ha scorto un cadavere, in evidente stato di decomposizione. Sotto choc, si è rivolto immediatamente al numero del 118, sopraggiunto nel giro di alcuni minuti. I militari della capitaneria di Otranto hanno recuperato la salma, appartenente a un individuo di sesso maschile, a circa un centinaio di metri dall’insenatura in cui sono ormeggiate le barche.

Complesso risalire all’identità dell’uomo, del quale si sarebbe salvato praticamente soltanto il giubbotto di salvataggio. Il porto della località adriatica, nel quale è stato trasportato il cadavere, è stato raggiunto anche dagli agenti di polizia del commissariato idruntino e i carabinieri della compagnia di Tricase. I sanitari e il medico legale hanno constatato il decesso, per poi trasferire la salma presso la camera mortuaria dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, su disposizione del pm di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, Emilio Arnesano. Non è escluso che, nelle prossime ore, la magistratura disponga l'esame autoptico.

Mistero sull’identità della salma, presumibilmente di un migrante, uno dei tanti coinvolti nelle traversate verso le coste italiane. O, è plausibile, che si tratti  di una delle vittime del naufragio del Norman Atlantic, il traghetto che ha preso fuoco nelle acque dell’Adriatico quando il 2014 era ormai agli goccioli. Un incidente nel quale hanno perso la vita diverse persone e su cui la Procura della Repubblica di Bari ha avviato un’indagine.

Sembra questa l’ipotesi più accreditata: l’attrezzatura indossata dall’individuo recuperato in mare alimenta la prima pista investigativa. Ironia della sorte, neppure 24 ore addietro, tre elicotteristi salentini sono stati premiati e insigniti con la medaglia d’argento, a Roma, al valore aeronautico.

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