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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Canoe trascinate da acquascooter: così i trafficanti trasportavano 362 chili di droga

Ingegnoso e inedito il sistema adottato da due trafficanti: si sono avvicinati alla costa di Frigole trasportando più di duecento pacchi di marijuana in canoe in vetroresina. Ad attenderli c'era però la squadra mobile. Sono riusciti a fuggire cavalcando le onde, ma hanno perso il prezioso carico

FRIGOLE (Lecce) – Che la droga giungesse copiosa via mare sulle coste del Salento, specialmente quelle del versante adriatico, è talmente noto che un qualsiasi ritrovamento, più che fare notizia, rimpolperebbe giusto le statistiche.

Un elemento del tutto inedito è però stato introdotto questa mattina dal metodo usato per trasportare un considerevole carico di marijuana: non la solita imbarcazione in avvicinamento a un punto della litoranea poco battuto, che rischierebbe di destare sospetti agli occhi di pescatori o motovedette, ma un paio di acquascooter ai quali erano state agganciate due coppie di canoe.

Ben 361,8 i chilogrammi di droga che la polizia ha recuperato a Torre Veneri, località non lontano dalla marina leccese di Frigole, nota ai più per il poligono dove si svolgono esercitazioni militari. Ma che rappresenta anche uno dei punti caldi del traffico di stupefacenti e armi, per via di chilometri e chilometri di litoranea d’inverno pressoché deserti.  

Lo sbarco stava avvenendo alle prime ore del giorno. Quello che gli astuti trafficanti non potevano sapere è che ad attenderli c’erano i poliziotti della squadra mobile leccese, diretti dal vicequestore aggiunto Rocco Carrozzo e impegnati in un servizio antidroga mirato. I dettagli per cui la polizia sia arrivata in quella località, questa mattina, non sono noti, ma si può immaginare che alle spalle vi sia stata una delicata e complessa attività info-investigativa che abbia generato più di qualche sentore su di un carico in arrivo. Tanto che i poliziotti sono rimasti a lungo appostati in zona.

La droga arriva via mare ma non più in barca

I mezzi usati per il trasporto, però, devono aver colto di sorpresa anche i poliziotti più navigati, perché i due trafficanti, quando si sono accorti di essere osservati, hanno sganciato il carico e si sono subito allontanati a velocità folle, cavalcando le onde.     

Gli agenti hanno recuperato gli oggetti sganciati lungo la costa, da lontano subito apparsi di forma ovoidale. Erano in effetti canoe di vetroresina, saldate insieme. Dentro c’erano numerosi pacchi avvolti nel cellophane. Percorrendo la costa, proprio in prossimità del luogo dove era avvenuto poco prima l’avvistamento, sono stati ritrovati anche quattro borsoni, contenenti a loro volta numerosi panetti. In totale, 201.

Ciò che al momento s’ignora è da dove provenissero i due misteriosi corrieri. Un’ipotesi è che abbiano raccolto il carico da qualche imbarcazione prudentemente ormeggiata al largo (magari proveniente dall’Albania) per condurlo a terra, sapendo di poter contare su mezzi agili e veloci in caso d’avvistamento, difficili da bloccare. Una cosa è certa: quanto più serrata si fa la lotta ai traffici illeciti, tanto più la criminalità aguzza l’ingegno. E così, sebbene il carico di marijuana sia andato irrimediabilmente perduto, i criminali sono però riusciti a sfuggire alla cattura. Proprio come in un film d'azione. 

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