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Cronaca Castrignano del Capo

Ruba il marsupio e tenta la fuga in bicicletta, bloccato dai carabinieri

La vittima un cittadino di origine albanese che ha chiesto l'intervento dei carabinieri. Il ladro è stato colto sul fatto

LECCE - Una storia che spazza via pregiudizi e luoghi comuni. Ieri sera, una pattuglia dei carabinieri della stazione di Castrignano del Capo, che si trovava in servizio perlustrativo finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio, ha tratto in arresto in flagranza di reato di furto aggravato Stefano Walter Galati, 42enne di Patù già noto alle forze dell’ordine. L’attenzione dei militariè stata attirata dalle grida di un cittadino di nazionalità albanese, che chiedeva disperatamente aiuto ai carabinieri, in quanto un individuo in bicicletta, approfittando di un momento di distrazione del proprietario, si era appena appropriato con grande destrezza del suo marsupio contenente portafogli, telefono cellulare e tutti i documenti di riconoscimento.

I militari, grazie alla precisa descrizione del ladro e del veicolo sul quale viaggiava, unita alla profonda conoscenza del territorio e della sua popolazione, si sono immediatamente messi alla sua ricerca unitamente agli altri colleghi in circuito della Compagnia di Tricase allertati nel frattempo dalla centrale operativa. In pochissimo tempo, la pattuglia è riuscita a rintracciare il soggetto ancora in sella del suo veicolo il quale, vistosi “braccato” dai militari, ha tentato, pur sotto lo sguardo degli stessi carabinieri, di liberarsi dello scottante carico, pensando che ciò potesse evitargli spiacevoli conseguenze dovute all’azione illecita appena perpetrata. Il Galati, raggiunto dai militari, non ha potuto che ammettere le proprie responsabilità e finire in manette per furto aggravato. 

GALATI Stefano Walter-2Dopo le perquisizioni personali e domiciliari volte alla ricerca di eventuale altra merce provento di attività illecite, i militari hanno accompagnato l'uomo presso il comando di Tricase e successivamente da lì tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, a disposizione dell’autorità giudiziaria competente in attesa del giudizio di convalida. Il marsupio con denaro, documenti e cellulare è stato restituito all’operaio albanese con sua somma soddisfazione e riconoscenza.


 

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