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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Veglie

Ruba un'auto e sperona i carabinieri dopo un folle inseguimento, patteggia

Due anni per Pietro Mingolla, 30enne di Oria, che ha accusato i carabinieri di averlo aggredito durante l'arresto

LECCE – Ha patteggiato una condanna a due anni di reclusione Pietro Mingolla, il 30enne di Oria arrestato per il furto di un’autovettura dopo un inseguimento a folle velocità con i carabinieri della stazione di Veglie. Dopo essere stato intercettato da una pattuglia dell’Arma, ha tentato di seminare i carabinieri iniziando una corsa a forte velocità. Durante il percorso, alternato da rettilinei curve e dossi pericolosi, sulla Torre Lapillo–San Pancrazio, il conducente ha effettuato anche un testacoda, invadendo la corsia opposta.  Imboccata un'altra via sterrata secondaria, sempre con i militari dietro, Mingolla ha sterzato bruscamente per far uscire fuoristrada gli inseguitori. Il carabiniere alla guida, però, ha intuito un attimo prima l’azzardata manovra. Se fosse riuscita, avrebbe potuto far precipitare lui e il collega in un canalone sottostante.

Ripresa la fuga nello sterrato e nelle vie di campagna, si è arrivati in un tratto di strada più scivoloso. E qui, finalmente, il conducente dell’Idea ha perso il controllo, finendo prima in un avvallamento accanto e poi, uscendo di nuovo sullo sterrato. Qui, si è ritrovato con il muso dell’auto dei carabinieri di fronte, impossibilitato a proseguire. Mingolla non s’è però dato per vinto. Non subito, almeno. Ha provato a proseguire la corsa a piedi, ma i carabinieri l'hanno placcato e tratto in arresto per furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.

Nel corso dell’udienza di convalida il 30enne ha puntato il dito contro i militari che l’hanno arrestato, dichiarando di essere stato aggredito. Circostanza ovviamente tutta da dimostrare, ora al vaglio del procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone, che ha disposto una consulenza medico legale. 

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