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Cronaca Corigliano d'Otranto / Via G. Puccini

Rubano un'auto, bloccati in cinque prima di mettere a segno la rapina

I giovani, poco più che ventenni, arrestati dai carabinieri nei pressi del supermercato Pam. Sequestrati una Fiat Uno rubata a Muro e una Stilo. Trovati indumenti da metalmeccanico, spesso usati per "colpi" e passamontagna

CORIGLIANO D’OTRANTO – Forse è stata scritta la parola fine ad una serie di assalti a catena, rapine a varie attività commerciali nei circondari di Maglie (diversi i casi nelle ultime settimane), ma anche  verso il gallipolino ed il casaranese. Il condizionale è d’obbligo, ovviamente, e ci vorrà tempo per gli approfondimenti. Ma intanto, cinque giovani sono finiti in arresto nella notte. Secondo i carabinieri, si stava per consumare l’ennesimo assalto e nel mirino era finito il supermercato Sma di Corigliano d’Otranto.

Se il colpo non ha mai avuto esito, è perché i carabinieri nel Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Maglie, guidati dal tenente Rolando Giusti, li hanno bloccati per tempo, dopo aver seguito praticamente tutta la filiera, a partire dal furto di una Fiat Uno, auto che sarebbe servita per la fuga. E così, oggi, a rispondere di ricettazione e tentata rapina sono: Alexsander  Ballarino, 21enne di Noha (frazione di Galatina), Davide  Polimeno, 23enne di Cutrofiano, Andrea  Giannuzzo, 25enne di Cutrofiano, Alessandro Cianci, 22enne di Sogliano Cavour e Ugo Donno, 23enne di Corigliano d’Otranto. Polimeno, Cianci e Donno erano oltretutto già noti alle forze dell’ordine.

Vi sono vari elementi che vanno approfonditi, come detto, perché la banda che ha imperversato nell’ultimo mese fra magliese e dintorni ha usato passamontagna, armi corte, lunghe e modificate, ma, soprattutto, giacche da lavoro di colore blu, modello metalmeccanico. E alcuni dettagli corrispondono a quanto trovato nella disponibilità dei cinque giovani. Non solo. Se è vero che la banda è sempre stata solita raggiungere il luogo della rapina a bordo di vecchie Fiat Uno (piuttosto facili da rubare), di solito rimediate durante la notte precedente, anche in questo caso compare sulla scena un veicolo di questo modello.

Anzi, è proprio dalla Fiat Uno che tutto ha preso le mosse. Ieri, infatti, a Muro Leccese, è avvenuto il furto dell’auto, di colore verde. Appena giunta notizia, è stato organizzato un servizio a largo raggio, che ha coinvolto varie forze di polizia. Tant’è che la Uno è stata ritrovata poco dopo a Corigliano d’Otranto, in via Puccini, da una pattuglia della municipale. Il veicolo era parcheggiato, con le portiere chiuse a chiave, senza nottolino d‘accensione.

Avvisati i carabinieri del ritrovamento, questi hanno pensato bene di usare la stessa Uno come esca per individuare che l’avesse pocanzi rubata. E, messisi discretamente ad osservare i movimenti, intorno alle 19,15 l’attesa è stata premiata. A quell’ora, infatti, risale il passaggio in via Puccini di un’Audi A3 nera, con tre persone a bordo. L’Audi, in prossimità della Uno, ha rallentato la marcia, affiancandola, per poi allontanarsi velocemente per le vie limitrofe, passando per almeno due volte davanti al supermercato Sma. L’attività dista appena 200 metri.

Gli accertamenti svolti nell’immediato sull’Audi, che s’è scoperto essere utilizzata da Giannuzzo, hanno fatto presupporre la presenza in zona di volti noti delle zone di Sogliano Cavour e Cutrofiano. I carabinieri, a quel punto, hanno chiamato rinforzi. Quando l’Audi s’è finalmente fermata davanti alla Uno, ne sono scesi Giannuzzo (che era alla guida), Cianci (che gli stava accanto, lato passeggero anteriore) e Polimeno (sedile posteriore). Subito dopo, sul posto è arrivata anche una Fiat Stilo station wagon. A bordo, Ballarino e Donno.

I carabinieri, che tenevano sempre costantemente gli occhi puntati sui movimenti, hanno accertato uno scambio di passeggeri. Dopodiché, l’Audi s’è allontanata con tre soggetti a bordo e la Stilo è rimasta parcheggiata alle spalle della Uno, dentro la quale si sono infilati Ballarino e Polimeno. La vecchia Fiat è ripartita a moto lento dopo qualche minuto, dirigendosi verso una via parallela, seguita per un breve tratto dall’Audi.

I carabinieri, certi che fosse imminente la rapina, hanno deciso di seguire la Fiat Uno. L’auto, con poche manovre, è tornata su via Puccini, percorrendola fino in fondo e prendendo poi una strada sterrata. Qui, i due a bordo, si sarebbero fermati per indossare gli abiti per travisarsi e, presumibilmente, armarsi. E’ stato a quel punto che i carabinieri sono usciti allo scoperto. Ballarino e Polimeno, colti alla sprovvista, si sono allontanati in fretta tra gli uliveti, lasciando la Fiat Uno in moto. Sono stati rintracciati dopo un breve inseguimento e bloccati. Ballarino aveva una giacca di colore blu da metalmeccanico, in tasca guanti e un cacciavite di grosse dimensioni, usato probabilmente per l’accensione dell’autovettura. Polimeno aveva a sua volta una giacca simile a quella dell’amico, un paio di guanti ed un passamontagna ricavato da una manica di una giacca di colore nero, oltre ad un paio di pantaloni blu scuro. Il sospetto è che si siano sbarazzati nella fuga delle armi.

Nel mirino c'era il supermercato Sma di Corigliano

Nel frattempo, sono proseguite le ricerche dell’Audi A3. Questa, nel momento in cui era stata fermata la Fiat Uno, aveva invertito improvvisamente il senso di marcia, allontanandosi a forte velocità. Richiesto anche l’intervento della compagnia di Gallipoli, dopo pochi minuti i tre a bordo sono stati ritrovati Sogliano Cavour e condotti in caserma.

Tutti e cinque ragazzi sono stati dichiarati in arresto per ricettazione di auto e tentata rapina ai danni del supermercato Pam. Avrebbero tutti confermato la presenza sul posto, rimanendo in silenzio sull’accusa di voler mettere a segno un colpo.

Il pubblico ministero di turno, Giuseppe Capoccia, ha disposto il trasferimento in carcere. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Simona Mancini, Michelangelo Gorgoni ed Elio Maggio. L’Audi, una volta perquisita, è stata riconsegnata alla famiglia di Giannuzzo. La Fiat Uno rubata e la Fiat Stilo parcheggiata in via Puccini sono finite sotto sequestro, insieme agli indumenti. 

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