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Cronaca

Luce pubblica, rubati cento regolatori: danno per oltre 200mila euro

Un quarto dei dispositivi per il risparmio energetico collocati lungo le strade cittadine sono stati smontati in più riprese da mani esperte. Riduzione dell'illuminazione pubblica: lo spegnimento alternato non farà distinzioni tra centro e periferia

LECCE – “E’ giunta mezzanotte, si spengono i rumori, si spegne anche l’insegna di quell’ultimo caffè”. Chissà se la eco della superba voce di Domenico Modugno attenuerà le preoccupazioni dei leccesi per la riduzione complessiva dell’illuminazione pubblica, provvedimento adottato senza alcun tipo di preavviso e che ha provocato le proteste di alcuni residenti di certe zone periferiche, quelle in cui è già stata avviata l’operazione risparmio varata dal Comune di Lecce. Secondo gli ultimi dati disponibili (dicembre 2011), l'amministrazione comunale spende circa 2 milioni di euro di bolletta elettrica ogni anno. Cifra citata nel corso dell'odierna commissione di Controllo e Garanzia

Ma quello che più ha colpito nel corso dell'illustrazione delle premesse e della logica del provvedimento, da parte di Luigi De Sabato, tecnico dell'ufficio Lavori Pubblici (inviato a Palazzo Carafa in sostituzione del dirigente responsabile, Claudia Branca) è stata la presa d’atto che nel corso di un anno o poco più sono stati rubati 110 dei 408 regolatori di flusso installati su tutto il territorio comunale negli scorsi anni per ridurre il consumo di energia. Apparecchi che possono costare dai mille fino a diecimila euro circa e che mani evidentemente esperte hanno smontato, uno ad uno. E’ stato solo per una casualità che ci si è accorti di questo furto - denunciato poi ai carabinieri della stazione di Lecce principale - perché i circuiti erano stati ricollegati in maniera che non ci fossero prove visibili della sottrazione.

Ci sarebbero poi un paio di altri aspetti da chiarire, per rimanere in argomento: uno riguarda i pannelli solari e annessi generatori collocati su alcune vie cittadine per l'alimentazione dei pali, ad esempio lungo alcune piste cliclabili. Anche in questo caso andati... a ruba. L'altro concerne circa 120 organi illuminanti disposti lungo la Tangenziale Est e che da tempo sono stati rimossi e lasciati in deposito perché oramai fuori uso: scaduto il termine di garanzia, non ci sarebbero margini per aprire un contenzioso ma la commissione si è detta favorevole ad un approfondimento della questione

Per tornare al  "taglio" dell'illuminazione pubblica, De Sabato ha spiegato ai consiglieri comunali presenti che lo spegnimento alternato delle luci e la riduzione della potenza di illuminazione, quando saranno completate, riguarderanno tutta la città, senza alcuna distinzione tra centro e periferia, marine comprese. In realtà, ha precisato De Sabato, la riduzione è operativa già da tempo, ma da marzo è stata anticipata di circa un’ora, alle 22.30. Questo ha fatto sì che molti leccesi, rincasando o essendo ancora in piedi, percepissero la differenza.

Nel corso della discussione è stata avanzata da qualche consigliere anche la proposta di passare all’illuminazione a led, ma il tecnico del Comune ha fatto presente che, per lo stato delle casse dell’ente, si tratterebbe di una conversione troppo onerosa, costando questa tecnologia circa due volte e mezzo quella tradizionale. Certo, molte cose potranno cambiare con il nuovo appalto, essendo quello attuale con la ditta Pisacane in regime di proroga dal 2008, ma al momento le possibilità di intervento si riducono ai tagli. L’amministrazione, però, intende ribadire un messaggio: il provvedimento di risparmio si inserisce nell’ambito legislativo attuale, che prevede standard ben precisi per garantire la sicurezza e buona visibilità. 

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