La barella non passa per le scale, anziana con frattura salvata con la gru dei pompieri
Una banale caduta ha provocato la frattura a un femore a una donna di 74 anni di Ruffano, scivolata sul terrazzo. I sanitari del 118 non avevano modo di trasportarla giù, e così è stato necessario l'intervento di un mezzo dei vigili del fuoco. Imbracata, fatta scendere e trasportata in ospedale
RUFFANO – Una banale caduta può rivelarsi già di per sé molto rischiosa, per una donna anziana. Una frattura al femore non è certo da sottovalutare. Gli incidenti domestici, si sa, non sono meno preoccupati di quelli stradali.
Non bastasse questo, stamattina anche il caso s’è divertito a mettere il bastone fra le ruote, ed è così che un intervento normalmente di routine per il personale del 118, s’è trasformato in un vero incubo. Tanto che si è arrivati a bloccare per un’intera strada di Ruffano, via Giosuè Carducci, per permettere alla donna, S.V., 74enne, di essere soccorsa e condotta presso l’ospedale “Delli Ponti” di Scorrano.
Il fatto è avvenuto intorno alle 11. La donna era salita sul terrazzo dell’abitazione (risiede al primo piano, mentre sotto l’appartamento è del figlio, che ha dato l’allarme), quando è inciampata su un gradino, cadendo malamente e procurandosi una frattura a una gamba.
Sul posto è intervenuto il personale sanitario, ma qui sono iniziati i guai. La rampa di scale che conduce verso il terrazzo era troppo ripida e stretta. La barella non girava. Impossibile trasportare la donna verso l’esterno.
E’ stato così necessario richiedere l’intervento di una squadra di vigili del fuoco, provenienti dal distaccamento di Tricase, i quali, però, a loro volto hanno potuto fare ben poco. E mentre la polizia municipale si accingeva a bloccare la via al traffico, visto l’assembramento crescente di soccorritori e mezzi, ecco che si è dovuta far intervenire l’autoscala direttamente dal comando provinciale di Lecce.
Solo con la gru, una volta imbracata, si è riusciti da far discendere al piano la vittima. Fortunatamente l’anziana è rimasta sempre lucida e vigile, tenuta sotto costante controllo del personale sanitario, che alla fine è riuscito a condurla nel nosocomio, dov’è stata ricoverata in ortopedia.