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Cronaca

Salumi e pesce mal conservati: sequestri della Asl in ristoranti e mercati

Svariati chilogrammi di alimenti sono stati recuperati da capitaneria, Nas e personale veterinario dell’Azienda sanitaria: continueranno le verifiche a tutela della salute

LECCE – Alimenti conservati male o senza indicazione di provenienza: scattano le verifiche sanitarie in tutto il Salento.  Sequestri a raffica in mercati, pescherie e ristoranti. Circa 80 chilogrammi di formaggi, salumi e alimenti vari mal conservati o di provenienza ignota e altri trenta di pesce non rintracciabile sequestrati  in diverse operazioni. E’ il frutto di controlli effettuati nei mercati settimanali della provincia, dal personale del servizio veterinario dell’Area igiene degli alimenti di origine animale – area nord dell’Asl di Lecce in collaborazione con i carabinieri del Nas di Lecce. Verifiche mirate e sistematiche a tutela della Salute pubblica, svolte ogni martedì delle ultime tre settimane, per controllare che gli alimenti venduti dai commercianti ambulanti fossero ben conservati e in regola con le previsioni normative in tema di tracciabilità.

Agli inquirenti è bastato poco per individuare alimenti in cattivo stato di conservazione: formaggio e salumi con una temperatura tra i 17 e i 22 gradi centigradi, mentre quella prevista è tra 0 e 4 gradi. Di qui il sequestro, di natura penale e sanitaria, di 40 chilogrammi di formaggi e 25 di salumi vari e la denuncia di due commercianti ambulanti per cattivo stato di conservazione degli alimenti. Per altri 15 chili di alimenti vari, invece, è scattato il sequestro amministrativo, con due sanzioni da mille e 500 euro ciascuna: non è stato possibile, infatti, individuarne la provenienza, giacché privi di etichettatura e di idonei sistemi di rintracciabilità.Calamari - Servizio veterinario ASL Le-2

Dai mercati settimanali ai mercati del pesce. Il Servizio veterinario della Asl si sta muovendo con una particolare attenzione verso i prodotti ittici, il cui consumo aumenta sensibilmente d’estate. In questi giorni, difatti, sono in corso diverse operazioni in collaborazione con i militari dell’Ufficio Locale della capitaneria di Porto Cesareo. Si tratta di una serie di controlli mirati sulla rintracciabilità dei prodotti ittici e sulla preparazione e somministrazione di pesce crudo per la prevenzione del rischio Anisakis. I controlli effettuati assieme agli uomini della capitaneria di Porto Cesareo hanno portato al sequestro di 30 chilogrammi tra pesce, ricci e cozze, privi dei requisiti di rintracciabilità, e alla contestazione di quattro sanzioni amministrative da 1500 euro ciascuna, per un totale di 6mila euro. In un’altra operazione, condotta in collaborazione con i Nas, è stata comminata la sospensione dell'attività ad un esercizio di somministrazione di prodotti ittici cotti, vista la mancanza dei requisiti previsti dalla normativa vigente.

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