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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Otranto

Drammatica caduta in un punto impervio: salvato turista ferito

Paura nella baia delle Orte. Uno statunitense ha riportato serie ferite a un piede. Complessa operazione, con fondamentale supporto di un militare in vacanza

OTRANTO – A sud dell’ormai rinomata cava di bauxite di Otranto, nella quale la natura avida di riconquistare spazi ha dato modo a un lago di formarsi, esistono località tanto affascinanti e lontane dalle zone più battute, quanto ricche d’insidie. Punti della scogliera davanti al mare aperto, nella baia delle Orte, dove la roccia che volge verso spazi più selvaggi dell’Adriatico è diventata in alcuni tratti friabile come biscotto, per via delle furiose mareggiate. È in una zona come questa che si è verificato in tarda mattinata un incidente. Un incidente che forse solo per miracolo non si è tramutato in una tragedia.  

Vittima di una brusca caduta, forse risalendo o ridiscendendo la scogliera o semplicemente passando ai margini – questo non è al momento del tutto chiaro –, è stato un turista statunitense sulla ventina d’anni. L’uomo era con la compagna e altri amici, e intorno c’erano anche altri visitatori, quando all’improvviso è precipitato al di sotto.

L’impatto con la dura roccia è stato molto violento, tanto da riportare serie ferite al tallone destro, presumibilmente anche fratture. Bloccato in un punto impervio, ferito in modo tale da non poter certo risolvere la situazione da sé, è stato necessario chiedere supporto per un soccorso immediato. E non dei più agevoli.

Fra i primi a tuffarsi in mare e a fornire aiuto è stato un sottufficiale della guardia costiera. Un salentino di stanza in Sicilia, tornato per le vacanze. Il suo è stato un aiuto fondamentale, perché di lì a poco avrebbe coadiuvato nel recupero con le altre forze intervenute. Nel frattempo, infatti, erano già stati richiesti soccorsi, mobilitando 118, ufficio circondariale marittimo di Otranto (con l’invio di una motovedetta) e vigili del fuoco per un intervento con tecniche Saf (spelo alpinistico fluviali).

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Inutile dire che per gli operatori del 118 arrivati in ambulanza è stato praticamente impossibile risalire la scogliera con il ferito, per via delle barriere naturali. A quel punto, grazie ai vigili del fuoco e al sottufficiale che già si era lanciato in mare per recuperare il malcapitato, è stato possibile inserire un tutore alla sua gamba destra e imbracarlo per trasportarlo, in prima istanza, via mare, sul gommone di un istruttore di diving subito accorso e, poco dopo, sulla motovedetta della guardia costiera, nel frattempo a sua volta arrivata. Da lì è partita una corsa verso la banchina del porto di Otranto per consegnare il ferito al 118 – l’ambulanza, nel frattempo, si era spostata proprio lì -, per il trasporto finale in ospedale.

Si è trattata di un’operazione di salvataggio non certo semplice, in cui fondamentale è stata la cooperazione fra più soccorritori, sia attrezzati, sia improvvisati a causa delle circostanze, ma comunque preparati all’emergenza. Per il turista, invece, una brutta esperienza da non ripetere. E per tutti, il monito nel prestare sempre molta attenzione. Esistono località che avranno anche un fascino selvatico, ma in cui la natura è tutt’altro che benevola. E, come si diceva proprio oggi, nel corso di una conferenza stampa presso la capitaneria di porto di Gallipoli, per raccontare del salvataggio di tre pescatori, occorre sempre tenere a mente che “il mare non ammette troppa confidenza”. Men che meno le scogliere.

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