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Cronaca Melendugno

Bloccato a San Foca con 150 chili di droga, fa scena muta davanti al gip

Oggi l'interrogatorio di convalida dell'arresto di un albanese 33enne residente a Pomezia. E' stato bloccato all'alba di sabato con un maxi-carico di marijuana, forse appena sbarcato. L'inchiesta gestita dal Goa della finanza di Firenze, che ha chiesto supporto ai colleghi del comando di Lecce

LECCE – E’ rimasto in totale silenzio davanti al gip Giovanni Gallo, nel corso dell’interrogatorio di convalida svoltosi oggi. Nessuna spiegazione sul perché viaggiasse nel Salento con un camioncino, all’interno del quale era stata stipata una scottante e immensa partita di droga. Nessun argomento valido per difendersi, né un’ammissione di colpa. Solo quel silenzio che per gli inquirenti non può che essere carico di significati.

Poche e frammentarie le notizie uscite nelle ultime ore su di un’operazione che parte da lontano. Molto più lontano di quanto si possa pensare. Perché se in arresto, al momento, è finito un albanese di 33 anni, che però risiede da tempo a Pomezia, in provincia di Roma, l’inchiesta questa volta non proviene da Lecce, ma è in mano ai finanzieri del Gruppo operativo antidroga di Firenze. Si tratta di una speciale articolazione del Gico, il Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata.

Gli uomini del reparto speciale toscano del sono dunque scesi fin nel Salento, chiedendo supporto ai colleghi del comando provinciale di Lecce, per bloccare quel carico la cui destinazione è ufficialmente ignota. Quantomeno, l’albanese non ha reso dettagli, ma è ovvio che gli investigatori avevano piena cognizione dei movimenti in atto. Tanto da fermare il veicolo poco prima dell’alba di sabato, mentre era in movimento lungo le strade che da San Foca, marina di Melendugno, conducono verso il capoluogo. Da qui, si può presumere, il carico, composto di ben 150 chili di marijuana divisa in centinaia di pani, avrebbe raggiunto altre destinazioni.

I finanzieri hanno sequestrato la droga e ammanettato l’uomo. Si presume che la droga fosse arrivata poco prima tramite i soliti canali, sbarcato in qualche punto nascosto della costa con un motoscafo, che poi ha preso il largo. Negli ultimi mesi i movimenti lungo il Canale d’Otranto sono stati molto intensi e già diversi sono i carichi finiti sotto sequestro.    

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