Tragedia a San Foca: muore in mare nel primo giorno di vacanza
Guido Barbieri, 70enne di Mantova, era nella marina di Melendugno con la moglie. Una turista l'ha riportato a riva, poi i soccorsi. Ma è stato tutto vano
SAN FOCA – Era appena arrivato con la moglie nel Salento. Alloggiava in un b&b di Melendugno. Ma il primo giorno di vacanza di una famiglia di Mantova è terminato in tragedia. Guido Barbieri, 70 anni compiuti da pochi mesi, è morto nonostante interminabili tentativi di rianimazione. Prima quelli di un infermiere romano del 118, in ferie anch’egli, e subito intervenuto; poi, del personale locale del 118 mare e dell’automedica. Alle 13 circa è stato dichiarato il decesso.
La tragedia vicino all'ex Regina Pacis
Barbieri e la moglie si erano recati questa mattina a San Foca, per un bagno in mare, proprio nel tratto finale della marina di Melendugno, nei pressi dell’ex “Regina Pacis” lo stabile in passato impiegato come centro per i migranti. Erano in tanti, questa mattina, in quella zona. Nelle vicinanze, presso il lido “Li Marangi”, era infatti in svolgimento una manifestazione: si stavano liberando verso il mare alcune tartarughe curate presso il Museo di Calimera. Ma il clima festoso è stato interrotto verso le 11,30, quando, dalla riva, più di qualcuno s’è accorto di un uomo da troppo tempo immobile, con il volto affondato nell’acqua, e ha iniziato a sbracciarsi per richiamare l’attenzione.
Una turista l'ha riportato a riva
Una ragazza svizzera, che stava assistendo alla liberazione delle tartarughe, non ci ha pensato un istante e s’è lanciata a nuoto in direzione di quell’uomo, riportandolo a riva, proprio nei pressi dell’ex “Regina Pacis”. Lì, nel frattempo, sono arrivati sia l’infermiere romano, con altre persone pronte a prestare soccorso, sia i militari della guardia costiera di San Foca, che stavano presidiando la manifestazione. Sono iniziate così le prime manovre per cercare di rianimare l’uomo, mentre nel frattempo è giunto anche il personale del 118. Per molto tempo si è tentato di operare con massaggi cardiaci e defibrillatore, ma, purtroppo, non c’è stato niente da fare.
Il corpo, su disposizione del magistrato di turno, è stato trasferito presso la camera mortuaria dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Si presume che Barbieri sia stato colto da un malore improvviso, seguito dall’annegamento. Ma probabilmente saranno disposti accertamenti.