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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Vertenza Sanitaservice. L’obiettivo full-time non è più un miraggio

La riunione presso l'assessorato alla Salute accende una speranza di arrotondare realmente il monte ore dei dipendenti fermi, da anni, al part-time. Possibile l'accordo su 4ore settimanali extra, l'ultima parola spetta alla Asl

LECCE – Ci sono quasi. Ad un passo dall’aumento del monte orario, mentre l’obiettivo del tempo pieno sembra avvicinarsi con più velocità. Questo l’esito del vertice tenuto oggi presso la Regione Puglia tra le parti sociali, Usb, Cisal, Fials, Fsi, l’assessore al ramo Elena Gentile, il direttore generale della Asl di Lecce, Valdo Mellone  l’amministratore unico di Sanitaservice, Lorenzo Martello insieme alle Rsu della locale società in house. Unici grandi assenti gli esponenti dei tre sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil, firmatari dello specifico contratto.

Tirano un sospiro di sollievo, per quanto i giochi non siano conclusi, i 700 e passa dipendenti dell’azienda creata ad hoc per l’internalizzazione di vari servizi, come la pulizia e l’ausiliariato. Molti di loro, fermi al palo delle 18, 20 ore settimanali, per rivendicare gli accordi che prevedevano il full - time non si sono risparmiati: dalle mobilitazioni di strada fino agli scioperi, l’ultima arma della protesta è stata la lunga occupazione del tetto del polo oncologico dell’ospedale Vito Fazzi.

Oggi la tanto attesa schiarita sul nodo del monte ore: la Asl di Lecce ha dichiarato una disponibilità di ore da spalmare sulla platea dei lavoratori anche maggiore di quanto preventivato negli ultimi accordi. Firmati a marzo ma rimasti lettera morta su carta. Superiore, quindi, a quelle 1156 ore ricavate dai pensionamenti, ed individuate da tutti i sindacati, e vicino al margine che secondo Usb si poteva rosicchiare subito. Ovvero 2mila e 600 ore comprensive dei servizi rimasti scoperti, come la manutenzione del verde e delle aree comuni.

Per quanto l’assessore Gentile si sia detto ben disposta ad omogeneizzare la copertura dei contratti su tutto il territorio regionale (in altre aziende sanitarie, infatti, il full - time è una certezza da diverso tempo), l’ultima parola spetta alla Asl di Lecce. Il 17 maggio è la data scelta per riconvocare le parti sociali e valutare la proposta finale di accordo formulata dal direttore Mellone che sembra orientarsi su tre soluzioni, prevedendo anche la riconversione di una parte del personale in operatori sociosanitari o impiego in lavori di manutenzione di fascia bassa.

Soddisfatti i sindacati, per quanto la strada per l’arrotondamento dei magri stipendi sia ancora tutta in salita: l’obiettivo tempo pieno, infatti, necessita di un aumento di 7mila ore totali. Bene che vada, il prossimo incontro potrebbe dispensare solo un terzo di quel lavoro che attualmente manca.

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