Due sbarchi in poche ore. In 26 approdano nel Capo di Leuca: preso lo scafista
Un primo gruppo, composto da dieci individui di nazionalità somala, è stato fermato nella serata di ieri. Tre uomini e undici donne, inoltre, tutti somali, hanno raggiunto il basso Salento a bordo di un gommone. Le indagini nelle mani dei carabinieri di Tricase e della guardia di finanza
ANDRANO – Due sbarchi in poche ore. Il primo, nella tarda serata di ieri, è avvenuto al largo di Marina Serra. Un gruppo composto da un uomo e undici donne, tutti di nazionalità somala, è stato rintracciato a piedi tra la costa e Tiggiano dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Tricase. I migranti, fortunatamente, in buono stato di salute, sono stati sottoposti a visite mediche e poi accompagnati presso il centro Don Tonino Bello di Otranto.
Sul litorale di Andrano, inoltre, quattordici uomini, tutti adulti e di nazionalità siriana, sono stati visti approdare all’alba, a bordo di un gommone lungo dieci metri, ora finito sotto sequestro e trainato del porto della Città dei Martiri. Il primo gruppo è stato notato dai militari delle fiamme gialle, un secondo, di cinque persone, è stato invece fermato dai carabinieri della stazione di Spongano.
I militari della guardia di finanza di Otranto, assieme ai colleghi del Gruppo Areonavale di Taranto e al Reparto operativo aeronavale di Bari, hanno notato il natante a luci spente, che procedeva in maniera sospetta, cambiando continuamente rotta nelle acque ioniche. Durante le operazioni di salvataggio e soccorso ai cittadini stranieri, effettuate a terra soltanto per tutelare i passeggeri del gommone, hanno anche identificato il presunto responsabile di questa seconda traversata: si tratta di Giuseppe Ferente, originario di Brindisi, di 32 anni, e noto alle forze dell'ordine, è ora interrogato dai militari.
E' stato il primo a scendere dall'imbarcazione e, alla vista delle forze dell'ordine, ha tentato la fuga, per poi essere braccato immediatamente. Assieme a lui, vi sarebbero altri due complici. Indagini in corso per chiarire la responsabilità e identificare eventuali altri responsabili. La motovedetta dell’Ufficio locale marittimo di Santa Maria di Leuca sta perlustrando la zona, per riscontrare eventuali movimenti sospetti da parte di altri scafisti.