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Cronaca Castrignano del Capo

Viaggio della “speranza”: arrivano in cento su un veliero e con un cadavere a bordo

L’unità era stata avvistata nella notte a circa 3 miglia da Leuca dalla Guardia di Finanza. Durante i soccorsi è stato trovato in una stiva il corpo senza vita di un uomo che pare fosse affetto da una patologia. Soccorso dal 118 e trasportato in ospedale un altro passeggero. Fermati due presunti scafisti

SANTA MARIA DI LEUCA - Un veliero con a bordo un centinaio di persone è giunto nel porto di Leuca, questa mattina intorno alle 6, e durante le procedure di soccorso, è stata fatta una macabra scoperta: c’era il cadavere di un uomo nella stiva.

Ora sono in corso gli accertamenti per risalire alla causa della morte che, dai primi riscontri, pare sia stata determinata da una grave patologia di cui era affetto il passeggero, un uomo di origini irachene, di 46 anni, ovvero da una crisi ipoglicemica causata dal diabete. I suoi compagni di viaggio, invece, sarebbero tutti in buone condizioni, eccetto un individuo che ha accusato un malore e per il quale è stato necessario il trasferimento con un un’ambulanza del 118 in codice giallo in ospedale, a Tricase.

Sbarco a Leuca con cadavere a bordo

L'unità era stata nella notte a circa 3 miglia da Santa Maria di Leuca da una motovedetta della Sezione operativa navale di Gallipoli della Guardia di finanza.

Dopo le operazioni di identificazione e dopo il soccorso prestato dai volontari della Croce Rossa Italiana (presenti con il reparto sanità pubblica di Puglia e i volontari di Lecce) e dai medici dell'Usmaf, i migranti sono stati trasferiti nel centro di prima accoglienza "Don Tonino Bello" di Otranto. Si tratta di 102 persone, diciotto delle quali minorenni: 41 iracheni, 32 iraniani, 10 egiziani, 17 afgani, e due soggetti originari del Kirghizistan, fermati in serata, in quanto ritenuti gli scafisti. Dovranno rispondere di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Sul posto, per le operazioni, presenti oltre ai finanzieri, anche gli agenti di polizia del Commissariato di Taurisano e i carabinieri dipendenti dalla Compagia di Tricase. Il fotosegnalamento sarà a cura del Commissariato di Otranto. Le indagini sono affidate al pool antimmigrazione della Procura di Lecce.

L'iracheno morto a bordo

In questo caso specifico vi è peraltro la necessità di ricostruire anche le ultime ore di vita del pover'uomo iracheno, prossimo d'età ai 46 anni, che è deceduto durante la navigazione. In uno zainetto aveva i documenti d'identità e in queste ore le autorità stanno cercando di risalire alla famiglia.

È probabile che stesse cercando di raggiungere alcuni parenti trapiantati in qualche nazione europea. Purtroppo, è spirato quando era praticamente quasi alla meta delle coste italiane, dopo aver affrontato altre vicissitudine di certo per lui ancor più complicate, con tutto il carico di problemi di salute che si portava dietro. 

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