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Cronaca Gallipoli

In 75 lungo le coste, profughi sul peschereccio fermati a Leuca

Gli immigrati, a bordo di una barca lunga venti metri, hanno raggiunto le coste del Capo. Viste le condizioni avverse del mare, i finanzieri del nucleo aeronavale di Taranto hanno scortato l'imbarcazione a Gallipoli

 

GALLIPOLI - Il vento di tramontana non ha evitato l'ennesima trasbordata di un carico umano di disperati in cerca di un approdo in Italia meridionale. Dalle acque di Leuca, 75 immigrati di nazionalità presumibilmente egiziana ed araba, tutti di sesso maschile, tra i quali anche una quindicina di minorenni, a bordo di un peschereccio di colore verde, lungo venti metri, con una scritta araba lungo le fiancate (celata con del grasso), sono sbarcati sulla banchina del porto di Gallipoli. L’imbarcazione scortata dai mezzi navali della Guardia di Finanza e della Capitaneria di porto ha attraccato, con il suo carico di disperati, presso il molo foraneo della cittadina ionica intorno alle 13,20. Il trasferimento dalle acquee di Leuca a quelle di Gallipoli si è reso necessario viste le condizioni avverse del mare sul versante adriatico. Un primo avvistamento e le prime segnalazioni del peschereccio che si dirigeva verso le coste salentine erano giunte nel corso della notte, mentre intorno alle 9 di questa mattina i finanzieri del nucleo aeronavale di Taranto con l’ausilio del gruppo navale di Gallipoli, hanno di fatto abbordato l’imbarcazione sospetta e fermato i clandestini a bordo a circa 60 metri dalla costa di Leuca.

Forse l'intento degli scafisti al timone era quello di dirigersi verso il litorale di Otranto, ma le condizioni meteo-marine hanno poi fatto loro perdere la rotta programmata. I finanzieri hanno infatti rintracciato il peschereccio e il suo carico umano mentre navigavano nella direzione del mar Ionio. Alcuni uomini delle “Fiamme gialle”, sono saliti a bordo del peschereccio per effettuare le prime perquisizioni, prestare eventuali soccorsi ed eseguire i controlli di rito. Mentre contestualmente i colleghi, sul pattugliatore veloce “G.8. Brigadiere Greco”, hanno portando a termine l'operazione, coordinati dal tenente Giuseppe Calà.

L’arrivo nel porto di Gallipoli è stato alquanto tranquillo, favorito dal mare calmo, e le operazioni di sbarco si sono concluse in poco tempo sotto l’occhio vigile delle forze dell’ordine e delle unità di soccorso sanitario. Uno scafista, inizialmente mescolato tra gli immigrati, su cui si erano concentrate le attenzioni dei finanzieri, è stato individuato: sarebbe un uomo di oltre 50 anni, di origini egiziane, ma non aveva con sè documenti.  Solo alcuni sospetti, scaturiti da alcune immagini scattate durante le prime, difficoltose, operazioni, che hanno lasciato intravedere movimenti insoliti. Le condizioni degli immigrati stipati a bordo sono risultate pressoché buone. Dei 75 clandestini solo per due di essi si è reso necessario il ricovero in ospedale. Uno aveva una caviglia fratturata, e non riusciva a muoversi ed è stato fatto sbarcare dalla prua dell’imbarcazione, con l’ausilio del personale sanitario della Croce rossa e del 118. Un altro giovane clandestino ha accusato un piccolo malore, ed è stato visitato presso il pronto soccorso del nosocomio gallipolino. Il resto del gruppone, dopo le perquisizioni e i controlli, è stato accompagnato a bordo di due pullman nel centro di accoglienza don Tonino Bello di Otranto dove proseguiranno le rituali operazioni di identificazione

La perquisizione sul peschereccio ha consentito di reperire anche alcune banconote nascoste sotto una rete da pesca. Per il resto l’imbarcazione, ormeggiata sulla banchina Ferrovia del porto di Gallipoli, priva di documentazione, è stata sequestrata ed è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria. Anche l’attività di servizio odierno che ha visto coinvolti il Gruppo aeronavale di Taranto, il reparto aeronavale di Bari ed il Comando provinciale di Lecce, si inserisce nell'ambito dell'operazione congiunta "Aeneas 2011", condotta, al pari dell'operazione "Ermes" di Lampedusa, dall'Agenzia Europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione Europea, che vede il coinvolgimento dei mezzi aeronavali della Guardia di Finanza, della Capitaneria di Porto e di altri paesi europei, al fine di contrastare i flussi migratori clandestini diretti verso il litorale pugliese e calabrese. 

Il peschereccio intercettato dai finanzieri

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