Scambio di favori, s'indaga sull’assunzione di un familiare del dg Rollo
Il pm ha chiesto la sospensione del direttore generale della Asl di Lecce. E’ indagato per corruzione in concorso con suor Margherita Bramato, di Tricase, e Totò Ruggeri, in qualità di assessore regionale. Atteso l'interrogatorio
LECCE - E' accusato di corruzione il direttore generale della Asl Lecce Rodolfo Rollo, 61 anni, di Cavallino, nell’ambito dell’inchiesta che questa mattina è sfociata nel blitz della guardia di finanza di Otranto.
Non è stato destinatario di alcuna misura cautelare, ma per lui il sostituto procuratore Alessandro Prontera ha chiesto la sospensione dall’incarico, e sull’istanza si pronuncerà nei prossimi giorni, all’esito dell’interrogatorio, la giudice Simona Panzera.
La vicenda che tira in causa il direttore dell’azienda sanitaria locale coinvolge l’ex senatore Totò Ruggeri, personaggio centrale nelle indagini, in qualità di assessore al Welfare-politiche di benessere sociale e pari opportunità, programmazione sociale e integrazione socio-sanitaria della Regione Puglia, e suor Margherita Bramato, 72enne di Tricase.
Quest’ultima, interessata ad implementare i finanziamenti pubblici tramite una collaborazione tra l’Ente Ecclesiastico “Panico” di Tricase, di cui è rappresentante legale, e l’Asl di Lecce, si sarebbe impegnata affinché l’azienda sanitaria acquistasse prestazioni dialitiche erogate dall’Ente “Panico” presso la propria struttura “Santa Marcellina” a Castrignano del Capo; per tale obiettivo, si sarebbe assicurata prima la “disponibilità” in Regione dell’assessore, e anche per il suo tramite di Rollo.
Insomma, stando a quanto riportato nelle prime pagine della copiosa ordinanza di custodia cautelare, Ruggeri avrebbe fatto da intermediario tra i due, prodigandosi a velocizzare la pratica, e Bramato, ottenuta la delibera commissariale di Rollo, il 5 agosto del 2019, e per garantirsi anche le successive determinazioni attuative da parte dello stesso, il 10 ottobre successivo avrebbe proceduto all’assunzione a tempo pieno e determinato di un familiare del medico con incarico di dirigente professionale ingegnere nell’ospedale “Panico” di Tricase, attivando prima una nuova funzione di “ingegneria clinica”.
Queste, come detto le accuse, che il direttore avrà modo di respingere, rendendo la propria versione dei fatti, durante il confronto con la gip.