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Cronaca

Droga e armi nel fondo agricolo, scarcerati i due fratelli arrestati

Alfredo e Paolo Scazzi sono tornati in libertà. Erano stati fermati il 30 settembre con l’accusa di detenzione illegale di armi e munizioni, ricettazione e coltivazione e produzione di stupefacenti. Il gip ha reputato non grave il quadro indiziario, e ritenuto che quel terreno non fosse nella disponibilità dei due famigliari

LECCE – Hanno lasciato il carcere i due fratelli di Squinzano, Alfredo Scazzi, 34enne, e Paolo, 23enne, arrestati lo scorso 30 settembre dai carabinieri della stazione di Squinzano e dell’aliquota operativa di Campi Salentina. Un blitz congiunto che ha visto in campo anche la sezione artificieri del nucleo investigativo di Lecce per la parte dedicata alle armi da fuoco. I due sono accusati di detenzione di arma clandestina, di detenzione illegale di armi e munizioni comuni da sparo, ma anche di ricettazione e coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il gip Alcide Maritati, dopo aver valutato tutti gli elementi in sede di udienza di convalida dell’arresto, ha deciso per la scarcerazione dei due, ritenendo che non vi fosse un grave quadro indiziario. Una decisione maturata anche e soprattutto sulla base del fatto che le armi sequestrate sono state rinvenute in terreno adiacente all’abitazione di Alfredo, mentre Paolo risiede altrove. La droga, invece, vista la quantità esigua, è stata considerata per uso personale (ipotesi questa condivisa anche dal pubblico ministero). I due indagati sono assistiti dall’avvocato Ladislao Massari.

Alla base degli arresti vi sarebbe un’indagine che, anche attraverso fonti confidenziali, ha condotto gli investigatori, in accordo con la Procura di Lecce, a mettere in atto un blitz nel fondo di Alfredo Scazzi, alla periferia estrema del paese. La perquisizione è stata quanto più approfondita possibile ed ha riguardato ovviamente anche l’abitazione. Tanto che le prime scoperte sono avvenute nella stanza da letto, dono sono stati rinvenuti due ovuli di cocaina per un grammo e mezzo. Sul terrazzo di casa, invece, una pianta di marijuana di circa 80 centimetri d’altezza in fase di essiccazione.

La perquisizione, come detto, si era concentrata anche in terreno adiacente alla proprietà di uno dei fratelli. In un vano sotterraneo, dove tra l’altro due anni addietro furono trovate bombe carta e dinamite, c’era un’ulteriore pianta di marijuana di 80 centimetri. Sulla sommità di due alberi di ulivo, poi, tre pistole pulite ed oleate, quindi pronte per essere usate. Si tratta di una Cz Zastava calibro 7,62, di fabbricazione ceca, mai registrata, e poi di una Glock calibro 9x21 e di una Taurus, calibro 9x21. Le ultime due sono risultate rubate nella stessa circostanza in un’abitazione di Campi Salentina, nel 2009. catori I carabinieri hanno trovato anche quattro carcatori (due dei quali della Glock), con trentadue colpi totali. Infine, anche quattro cartucce calibro 12 da caccia. Sono gli stessi carabinieri a ritenere molto interessante l’esame delle armi per verificare se possano essere state utilizzate a Squinzano e dintorni per i vari atti intimidatori che si sono verificati. E quindi, non ultimo, il riferimento è alla clamorosa raffica di colpi esplosi su tre distinti obiettivi di Trepuzzi, in una sola notte, a metà del mese.

Ipotesi che, però, al momento non sembrano riguardare i fratelli Scazzi. Il gip, contrariamente a quanto sostenuto dagli uomini dell’Arma, non ha ritenuto che quel terreno fosse nella disponibilità dei due.

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