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Cronaca Taurisano / Piazza Castello

Testimonianze storiche nel cantiere? I cittadini vogliono vederci chiaro

I lavori per la rigenerazione urbana di Piazza Castello e parte del centro rischiano di spazzare via i resti, anche di pregio, del passato: lo denuncia un comitato spontaneo. Atteso a breve l'intervento della Sovrintendenza

 

TAURISANO – “Una generazione che ignora la storia, non ha passato né futuro”. E’ scritto così su un lenzuolo che il Comitato cittadino spontaneo di Taurisano agita come vessillo della battaglia intrapresa – di sponda con i consiglieri di opposizione del Psi e del Prc - contro l’amministrazione comunale, rea di “calpestare” la memoria archeologica del paese con un progetto di rigenerazione (con fondi comunitari e regionali, che sarebbe dovuto partire già mesi addietro) ritenuto dissennato.

Il luogo della contesa è Piazza Castello e parte del centro storico. Già prima dell’inizio dei lavori – informano gli autori della segnalazione - era stato reso noto un dossier con riferimenti all’antico palazzo ducale e alla chiesa di Santa Lucia, risalente al XII secolo. Il rinvenimento di due tombe, del resto, aveva già nel 1990 dimostrato la rilevanza dell’area in questione. Convinti dunque dell’importanza del sito, i consiglieri Vito Sarcinella del Psi e Rocco Cavalera di Rifondazione hanno contattato gli esperti dell’Università del Salento che si è offerta di effettuare gli scavi e la sorveglianza archeologica per un rimborso di 6mila euro.

Riferita la disponibilità dell’ateneo, i consiglieri di minoranza si sono visti rispondere picche dalla giunta che ha, invece, affidato i lavori ad una ditta privata. Secondo la denuncia - supportata, al momento, da oltre 200 firme -, l’avvio delle operazioni avrebbe portato alla distruzione dell’antico basolato della piazza e di quelle che potrebbero essere le linee di fondazione del palazzo ducale. Sono venute alla luce le due tombe già note (dunque riscoperte), un silos, una volta a botte, una “buca di sciava” (per la raccolta delle olive da macerare) e una pavimentazione che sarebbe stata salvata in extremis dalle urla disperate dei presenti alle operazioni di scavo.

Le foto del cantiere

La Sovrintendenza, da parte sua, sollecitata dalla minoranza, ha dichiarato di non essere mai stata interpellata, tantomeno sull’inizio dei lavori. Dal comitato fanno comunque sapere che la prossima settimana i tecnici dell’ente per la tutela dei beni archeologici e culturali dovrebbero effettuare il sospirato sopralluogo. Intanto le promotrici del comitato – tre donne – hanno organizzato un presidio permanente allo scopo di informare la popolazione. L’obiettivo non è quello di boicottare la rigenerazione, ma di verificare la consistenza di quei resti affiorati sotto i colpi della pala meccanica.

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