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Cronaca

Scimitarre e petali di rosa, sikh in festa con Perrone

Spade, preghiere, fiori lungo il percorso a piedi scalzi, poi la solenne cerimonia. Il sindaco ha portato il saluto della città ma 16 associazioni attendono una risposta sul diritto di cittadinanza

LECCE - Per la comunità salentina dei sikh quella di oggi resterà una giornata memorabile. Un corteo per le vie della città, nel quartiere Leuca, fino alla celebrazione di una solenne cerimonia nel "tempio" allestito per l'occasione nella grande sala del ristorante "Le tagghiate". Il luccichio delle spade e la delicatezza dei petali di rosa ha accompagnato centinaia di persone lungo il percorso, sotto lo sguardo discreto e incuriosito delle forze dell'ordine e dei pochi passanti incrociati.

Il sikhismo è una religione nata nell'India settentrionale - la zona del Punjab - nel XV secolo ed è basata sull'insegnamento di dieci guru che vissero tra il 1469 e il 1708. La parola sikh, del resto, deriva dal sanscrito e significa "discepolo". Per la prima volta, l'etnia che vive a Lecce ha voluto fare il suo "battesimo pubblico" e lo ha fatto in grande stile: molto suggestiva la scenografia, accurata l'organizzazione, intensa la partecipazione emotiva. Da altre città del Sud sono giunti due pullman e, addirittura all'estero il guru che presieduto la cerimonia.

Splendidi gli abiti tradizionali, visivamente molto efficaci con l'accostamento del blu e dell'arancione, fieri al vento gli stendardi con il "Khanda", il simbolo tradizionale formato da due scimitarre, un pugnale a due tagli e un disco. Tra le particolarità dell'evento, l'aver camminato a piedi scalzi per tutto il tragitto e con il capo coperto. Una prescrizione religiosa alla quale, per rispetto e senza nessuna forzatura, si sono adeguati anche gli indigeni. Tra questi il sindaco Paolo Perrone, accompagnato dal consigliere Andrea Guido e dalla consigliera aggiunta Sylla Tabara, mediatrice culturale senegalese che siede a Palazzo Carafa dal 2 marzo di quest'anno.

Il primo cittadino ha portato il saluto della città, che ha ricordato essere multietnica ed ha promesso che per il prossimo anno sarebbe felice di poter vedere una manifestazione come quella odierna svolgersi nel centro della città. Fino ad allora, intanto, avrà tempo per rispondere alla richiesta di 16 associazioni che hanno protocollato una lettera in Comune, esattamente un mese addietro, chiedendogli di attivarsi per informare adeguatamente alcuni immigrati di seconda generazione - naturalmente in possesso di alcuni requisiti - sulla possibilità di diventare cittadini italiani in base ad una legge del 1992 di cui si sa poco o nulla (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=27761 ) ma che permette di spezzare l'estenuante "schiavitù" del permesso di soggiorno.

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