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A febbraio il blitz con l’arresto di un assessore / Neviano

Infiltrazioni mafiose, disposto lo scioglimento del consiglio comunale di Neviano

La scelta del consiglio dei ministri su proposta di Luciana Lamorgese e dopo aver analizzato il lavoro della commissione prefettizia leccese sugli atti amministrativi. Decisione “alla luce degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata”

NEVIANO (LECCE) – È stato sciolto per infiltrazioni mafiose il consiglio comuanale di Neviano: decade, dunque, la giunta, guidata da Fiorella Mastria (eletta dopo il governo decennale della madre, Silvana Cafaro) e l’intera assise, per effetto di quanto disposto dal consiglio dei Ministri, riunitosi nelle scorse ore e su proposta della responsabile degli Interni, Luciana Lamoregese, ha fatto proprie le conclusioni a cui erano giunte prima la commissione prefettizia incaricata di far luce sulla vicenda e poi lo stesso prefetto di Lecce, che il 1° giugno aveva formulata la richiesta alla ministra.

La scelta è stata assunta “alla luce degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata”. Un’evoluzione, peraltro, attesa dopo i fatti di cronaca che avevano interessato l’Ente, con decisione determinata ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

Tutto nasce dal blitz che aveva portato all’arresto dell’avvocato 61enne, assessore comunale della giunta Mastria e già sindaco, Antonio Megha, con l’ipotesi di uno scambio elettorale con aggravante dell’agevolazione mafiosa con il boss di Noha, Michele Coluccia, e uno dei suoi uomini di fiducia, Nicola Giangreco.

Ora l’affidamento della gestione del Comune passa a una commissione straordinaria per un periodo di diciotto mesi.

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